Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione Europea: sono i reati contestati dalla Procura di Caltagirone ai sei indagati nell’ambito dell’inchiesta che riguarda la gestione del Cara di Mineo, il centro di accoglienza per i richiedenti asilo in provincia di Catania.

I sei indagati sono: Sebastiano Maccarrone, direttore del Cara Mineo, Salvo Calì, presidente Cda Sisifo, consorzio di cooperative capofila dell’Ati fino a ottobre 2014, Giovanni Ferrera, direttore generale Consorzio ‘Calatino Terra d’accoglienza’, Roberto Roccuzzo, consigliere delegato Sisifo, Cosimo Zurlo, amministratore delegato ‘Casa della solidarietà’ consorzio coop dell’Ati da ottobre 2012 fino a ottobre 2015 e Andromaca Varasano contabile del nuovo Cara Mineo.

PRESENZE ‘GONFIATE’ DI MIGRANTI AL CARA DI MINEO 

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