• Le sigle sindacali parlano di deficit di organico
  • Vecchie problematiche si uniscono a nuove urgenze sanitarie per il Covid19
  • Le richieste dei sindacati

La casa circondariale di Giarre è l’istituto più penalizzato sul territorio nazionale sotto il profilo del deficit di organico. Turnazioni snervanti, necessità di ricoprire contemporaneamente vari posti di servizio già accorpati, altri soppressi, comunque essenziali per il buon andamento complessivo dell’Istituto in provincia di Catania.

Problemi annosi che si affiancano alle nuove urgenze sanitarie imposte dal Covid19, che hanno richiesto altri posti di servizio. Lo denunciano le sigle Sappe, Osapp, Uilpa Polizia Penitenziaria e Sinappe in una nota inviata, tra gli altri, al direttore generale del Personale e delle Risorse del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Massimo Parisi, al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Cinzia Calandrino e al direttore della casa circondariale Milena Mormina.

“A fronte di un organico previsto di trentaquattro unità – si legge nella nota – già di fatto insufficienti solo per i servizi operativi, l’Istituto annovera attualmente soltanto ventisette unità effettive, sei distaccate da altri Istituti, cinque da parte del PRAP di Palermo e una dal DAP, per un totale di trentatré”.

Esaminando ulteriormente i numeri, emerge che le trentatré unità presenti includono due dirigenti penitenziari, sei ispettori, due sovrintendenti donne, ventitré nel ruolo di agenti- assistenti , tra le quali tre donne: come è noto, in un istituto maschile le unità femminili non possono essere impiegate all’interno.

Niente riposi, congedi e difficoltà programmazione ferie

Ulteriori criticità sono rappresentate dall’impossibilità di fruire di riposi e congedi e di programmare con serenità le ferie: la mancata garanzia dei diritti soggettivi, secondo i sindacati, genera malessere tra il personale.

Altre problematiche

Le problematiche non finiscono qui. “L’Ufficio Servizi – si legge – non può programmare i turni delle ferie estive a causa dell’esiguo numero di unità appartenenti al ruolo di agenti e assistenti. La Direzione – spiegano le sigle – ha informalmente anticipato che, se la situazione in atto dovesse perdurare, sarebbe impossibile predisporre il piano ferie estivo”.

Le tre richieste dei sindacati

Tre, in sintesi, sono le richieste avanzate dai sindacati, a partire dalla necessità di procedere urgentemente allo scorrimento della graduatoria vigente.

Altra necessità, il trasferimento di otto unità in graduatoria per raggiungere il numero di trentaquattro, secondo quanto previsto dall’attuale organico, anche in previsione di due pensionamenti ormai prossimi e dell’unità distaccata alla Fiamme Azzurre che non svolge alcun servizio in Istituto.

Il tutto, in considerazione del fatto che il provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, alla luce della carenza di personale, non può inviare altre unità oltre alle cinque già distaccate.

E, infine, prevedere nel prossimo piano trasferimenti un incremento di unità per raggiungere il numero di cinquantasette, come indicato dal Gruppo di Lavoro per la rideterminazione delle dotazioni organiche.

“L’intenzione – si legge nella nota – è quella di intraprendere tutte le iniziative possibili per sensibilizzare l’opinione pubblica, fino a quando il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non si sarà fatto carico di risolvere con urgenza le problematiche che da anni le organizzazioni sindacali denunciano- Problematiche che – dichiarano le sigle a conclusione della nota – ad oggi sono state disattese, se non addirittura totalmente ignorate”.

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