CASO UNICT – Dopo la sentenza del Cga che ha ordinato ‘la costituzione dei nuovi organi statutari dell’Università di Catania’, la vicenda che ha scosso l’intero ateneo si arricchisce di ulteriori sviluppi che surriscaldano un’estate già incandescente.

La professoressa Febronia Elia, che ha presentato e vinto il ricorso davanti ai giudici del Consiglio di giustizia amministrativa, ha inoltrato, tramite il proprio legale, una diffida affinché venga eseguita la sentenza.

Tra i destinatari c’è anche Paolo Aquilanti, segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri, che è stato nominato commissario ad acta dal Cga: per i giudici spetta a quest’ultimo applicarla, qualora entro i trenta giorni indicati non si procedesse a dare seguito alla loro decisione.

La stessa missiva è stata inviata anche al procuratore Carmelo Zuccaro, perché la Elia ha “dato mandato all’avv. Dario Riccioli del Foro di Catania, di verificare la sussistenza o comunque la venuta ad esistenza di ipotesi di reato a carico dei componenti gli organi statutari, monocratici e collegiali, dell’Università degli studi di Catania e di depositare, ove si renda necessario, atto di denunzia al Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania”.

Nella nota, infine, si  invita il decano dell’Università “ad avviare subito e dunque “senza indugio le procedure di elezione e/o costituzione del rettore, del Senato accademico, del Consiglio di amministrazione, del Collegio dei revisori dei conti, del Nucleo di valutazione e del direttore generale dell’Università degli studi di Catania”.

Anche il rettore Giacomo Pignataro interviene lungamente sul caso UniCt, facendo sapere di volere “fermamente ottemperare al dettato della sentenza con la quale il Consiglio di giustizia amministrativa” ha chiesto “in forma urgente istanza di chiarimenti ottemperativi presso il Cga, con l’unico obiettivo di garantire certezza, tempestività e univocità delle modalità applicative della sentenza stessa”.

“Se infatti – puntualizza il rettore ricordando di essere stato eletto per il sessennio 2013-2019 – il richiamo alle norme di legge sulle conseguenze dell’emanazione dei nuovi Statuti degli atenei, che ha motivato la sentenza, ha chiara refluenza sul rinnovo degli Organi collegiali (peraltro già avviato nelle scorse settimane), quelle stesse norme prevedono che al momento dell’adozione dello Statuto il rettore rimanga in carica fino alla scadenza naturale del proprio mandato. La Legge 240/2010 (art.2, comma 9) ne fa chiara ed esplicita menzione”.

Ecco perché, a suo avviso, è necessario un parere dirimente da parte dello stesso Cga, dicendosi “fiducioso che tale dubbio possa essere sciolto in pochissimi giorni”.

Secondo il rettore Pignataro “l’attuale situazione di impasse  è l’effetto della scelta rovinosa, operata nel 2011 dalla precedente amministrazione, di procedere all’approvazione dello Statuto in aperto conflitto col Ministero, i cui rilievi sostanziali furono esplicitamente e pubblicamente elusi, come del resto evidenziato dalla stessa sentenza del Cga. L’amministrazione da me diretta – dice in una nota – ha invece operato repentinamente per sanare tale vulnus giuridico, concordando modifiche statutarie che hanno portato all’approvazione dello Statuto da parte del Ministero, come previsto dalla Legge 240/2010”.

Il professore Pignataro passa quindi al contrattacco: “Proprio chi aveva prodotto quel vulnus si è adesso appellato alla giustizia amministrativa per tentare di invalidare gli organi dell’Ateneo con effetti oggettivi sulla fisiologica vita gestionale dello stesso, ma soprattutto – ciò pare evidente – al fine di bloccare l’azione della mia amministrazione. Lascio ogni giudizio su tale atteggiamento a docenti, lavoratori e studenti, ma anche ai cittadini del nostro territorio. Ciascuno può farsi facilmente un’idea chiara dei comportamenti e delle scelte dei singoli”.

Intanto, a proposito di elezioni, proprio ieri si è appreso che è già in pista un candidato rettore. Si tratta di Enrico Foti, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, che con una nota ha ufficializzato la propria candidatura.

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