Per i magistrati della Dda di Catania, Giuseppe Castiglione, avrebbe stretto un patto con Cosa nostra di Catania, grazie alle sue conoscenze con il clan Santapaola-Ercolano, per la sua scalata all’Assemblea regionale siciliana nella tornata elettorale del settembre del 2022.
I favori alla cosca
Prima dell’apertura delle urne, nelle tesi dei carabinieri e della Procura distrettuale, il parlamentare regionale, dimessosi dopo il terremoto giudiziario, nelle vesti di presidente del Consiglio comunale di Catania, avrebbe fatto favori alla cosca, grazie al suo stretto rapporto con Domenico Colombo, gravitante nell’orbita di Santapaola, che lo avrebbe sollecitato a favorire la ripresa dell’attività di un furgone chiosco, chiuso per gravi fatti criminali, a cui la cosca era molto legata.
Il prestito
I magistrati sostengono che Castiglione avrebbe avuto un rapporto così confidenziale con Colombo da chiederli pure dei prestiti in denaro, in particolare 2 mila euro per recarsi a Malta. Un particolare che emerge in una conversazione tra Colombo e Matteo Marchese (consigliere comunale di Misterbianco, anche lui coinvolto nell’inchiesta) ascoltata dagli inquirenti. Un dialogo in cui Colombo avrebbe assicurato di essere stato contattato da Castiglione che avrebbe avuto necessità di denaro.
Il patto elettorale con la mafia
Con le elezioni regionali alle porte, Cosa nostra catanese avrebbe così deciso di aiutare Giuseppe Castiglione ed il grande sponsor dell’allora presidente del Consiglio comunale di Catania sarebbe stato proprio Colombo che avrebbe parlato con vari esponenti della criminalità organizzata, tra cui Rosario Bucolo, organizzatore, secondo i magistrati, del gruppo del Castello Ursino.
I lavori pubblici ed i servizi funebri
La cosca era interessata, dalla ricostruzione dell’accusa, ai lavori ed ai servizi pubblici, tra cui quelli funebri connesso alla gestione del cimitero di Catania oltre all’apertura di una agenzia di onoranze funebri.
Castiglione nelle loro mani
Colombo, per convincere gli altri, a favorire la corsa all’Ars di Castiglione, avrebbe sostenuto di averlo ormai in pugno, che, insomma, sarebbe stato troppo compromesso con loro, per cui sarebbe stato al servizio dell’organizzazione. Nell’inchiesta dei magistrati si scopre che il parlamentare ed il suo amico avrebbero fatto delle visite a personalità della malavita per assicurarsi i consensi. In un’occasione, Castiglione sarebbe salito in macchina con Colombo e durante la loro conversazione i carabinieri avrebbero scoperto che si sarebbero recati prima nel territorio di Antonino Bergamo e poi a Librino, quartiere di residenza di Bucolo.
Le dimissioni di Castiglione annunciate dall’avvocato
Ora il deputato dell’Assemblea regionale Siciliana, Giuseppe Castiglione ha espresso la volontà di dimettersi dal gruppo Popolari e autonomisti e dalle commissioni legislative di cui era componente ovvero Affari istituzionali e Antimafia. E’ quanto ha appreso il suo legale, l’avvocato Salvo Pace.
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