L’associazione a delinquere specializzata nelle truffe e nei falsi incidenti stradali scoperta dalla polizia a Catania non solo danneggia l’economia sana, ma soprattutto i cittadini onostesti.

A pagare il prezzo più alto e ad andarci di mezzo sono i catanesi costretti a vedersi aumentare i costi delle polizze assicurative chein città sono tra le più care.

Tra i 77  indagati, assieme a pregiudicati e gente comune, ci sono un medico ortopedico, un medico legale, due infermieri professionali, un assistente socio-sanitario, un fisioterapista, un consulente assicurativo e due avvocati.

Un sistema ben consolidato capace in un caso di liquidare per un (falso) incidente stradale ben 100 mila euro.

“Purtroppo l’effetto di questo genere di reati – spiega il capo della Squadra Mobile, Antonio Salvago – è che il prezzo più alto lo pagano i cittadini perbene costretti a pagare somme esorbitanti per le polizze assicurative di auto o moto. Tra i tanti falsi incidenti ricostruiti ci sono casi di automobilisti che magari neanche avrebbero fatto la denuncia di sinistro, ma che sono stati agganciati dai componenti dell’organizzazione che sono riusciti a lucrare anche sul tamponamento più banale”.

Per Salvago: “E’ uno spaccato di un fenomeno che esiste sia in città che nell’hinterland e che vede indagate un alto numero di persone: questo dà l’idea di quanto sia esteso”.

L’indagine portata a termine dalla Squadra Mobile è uno stralcio dell’inchiesta antimafia ‘Nuovo Corso’ del 2012.

“C’è una vicenda che riguarda una persona che era stata arrestata diversi anni fa – ha precisato il capo dellaq Mobile –  durante un’operazione che aveva consentito di disarticolare la cosca dei Cursoti capeggiata da Giuseppe Garozzo, inteso ‘Pippu u maritatu’ che aveva un’attività che non coinvolgeva l’associazione mafiosa, ma solo lui in una serie di truffe alle assicurazioni”.

“Abbiamo ricostruito quello che è un vero e proprio sistema in cui Antonino Arena era il promotore di questa organizzazione criminale che godeva dell’aiuto di tante persone che necessariamente ne dovevano fare parte: dall’infermiere, al medico, all’avvocato, all’assicuratore. Tutta una serie di figure che insieme potevano realizzare un sistema di truffe ben consolidato che è stato possibile portare alla luce grazie anche alle stesse compagnie assicurative che hanno denunciato l’ingente danno subito”.

(foto archivio)