Passano gli anni, ma la verve e la dialettica non cambiano. Quando le cose non vanno per il verso giusto, Pietro Lo Monaco è abituato a prendere in mano la situazione. Lo ha sempre fatto negli anni d’oro della Serie A. Quando l’Ad si presenta in sala stampa al posto dei giocatori, significa che li vuole tenere a riparo dalle polemiche per farli concentrare meglio sul prossimo match, soprattutto se la prossima partita è contro il Messina.
La conferenza di Pietro Lo Monaco a Torre del Grifo comincia proprio con la rassicurazione dell’Ad che il Catania non è in silenzio stampa. Poi l’amministratore delegato comincia ad analizzare i temi caldi della settimana, a partire dal match di domenica al Massimino contro il Messina. “Una partita importante – la definisce Lo Monaco – ma il derby rimane solo quello contro il Palermo”.
Impossibile, poi, non soffermarsi sulla questione Castro. Lo Monaco ha spiegato come la sanzione e la penalizzazione sia arrivata per fatti risalenti al 2014 e perchè il Catania non avrebbe pagato le spettanze dovute al Racing. “Quando sono rientrato al Catania- ha detto Lo Monaco – ho tentato una conciliazione con il Racing, pagando anche 210 mila euro. La Fifa ha respinto il ricorso e adesso non ci rimane che appellarci al Tas entro 30 giorni”
Lo Monaco fornisce anche maggiori dettagli sul caso Rosina: “La sentenza è stata rinviata, se dovessimo essere giudicati colpevoli pagheremo”. Inevitabile, a questo punto, un accenno alla questione economica e alle casse rossazzurre. Lo Monaco ha precisato come la situazione, rispetto al suo arrivo, è notevolmente migliorata. “E’ fondamentale non avere debiti – ha detto l’ad del Catania – per l’iscrizione in Lega Pro. Abbiamo dovuto lavorare sulle numerose questioni in sospeso, l’obiettivo è di normalizzare. Però – ha aggiunto – non dimentichiamoci che se stiamo risalendo la china, il merito è anche della società che ha messo i fondi”.
Il lungo discorso di Lo Monaco fa tappa anche sull’inchiesta i Treni del gol e su quello che successe dopo l’omicidio dell’ispettore Raciti, quando, secondo il direttore c’era una volontà politica per far retrocedere in Serie B il Catania. Adesso la situazione è simile, ma Lo Monaco preferisce credere che i macroscopici errori arbitrali non siano frutto di una precisa volontà.
Sulla questione tecnica, invece, Lo Monaco non ha alcun dubbio: “Per scendere in campo servono gli attributi, chi non li possiede deve stare a riposo. L’allenatore? Sono soddisfatto di Rigoli e vedrete che finirà il campionato sulla panchina del Catania”.
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