A Fiumefreddo di Sicilia (CT) i Carabinieri scoprono centrale del riciclaggio e denunciano 2 uomini. Ai militari della Compagnia di Giarre era già capitato in altre occasioni, nel corso di posti di controllo, di fermare auto che ad un primo accertamento apparivano “pulite” ma che poi, da verifiche più approfondite, si erano rivelate provento di furto o di appropriazione indebita. I Carabinieri avevano dunque intuito che in zona stesse operando una banda specializzata nel furto dei veicoli e nelle successive operazioni di “trasformazione”, per occultarne la provenienza illecita.
Scoperta della centrale di riciclaggio
Sulla scorta di queste ipotesi investigative, i Carabinieri della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno effettuato mirate indagini e hanno individuato, in un garage, una centrale del riciclaggio di autovetture di lusso. All’interno del garage, che è risultato intestato ad una persona estranea ai fatti, i militari hanno ritrovato un’Alfa Romeo Stelvio noleggiata e mai restituita al termine del contratto. Per non rendere riconoscibile quella vettura, erano state apposte sia una targa che una targhetta con numero di telaio corrispondenti a quelli di altra auto, dello stesso modello ma di colore differente, che circolava in un’altra Regione.
Materiali e strumenti sequestrati
Nel locale, poi, gli investigatori hanno trovato telecomandi di auto di vari marchi, carte di circolazione in “bianco”, da compilare con dati utili a ostacolare la verifica della provenienza delle autovetture, una stampante con la quale modificare a loro piacimento le carte di circolazione e un aerografo di precisione per la modifica dei numeri di telaio. Vi erano anche componenti di altre auto di lusso, sui quali sono tuttora in corso accertamenti.
Indagini in corso
Il garage e tutto il materiale che i Carabinieri hanno scovato sono stati sottoposti a sequestro e le indagini hanno permesso anche di identificare due componenti della banda, ovvero un uomo di 39 anni, che aveva la materiale disponibilità delle chiavi del garage, e un 49 enne, entrambi deferiti in stato di libertà per “riciclaggio” alla Procura della Repubblica di Catania, sotto la cui direzione adesso i Carabinieri stanno indagando per risalire ai loro complici.
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