Nella mattina dello scorso 8 maggio, agenti della Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Catania hanno effettuato un controllo presso l’esercizio pubblico di “compro oro”, sito nel centro storico di Catania.
Nonostante i divieti imposti dalla recente normativa anticontagio, l’esercizio era in attività e all’interno è stata trovata una persona che aveva appena ultimato una operazione di vendita oro, senza che la titolare avesse effettuato la prescritta identificazione e la compilazione della scheda riepilogativa dell’operazione appena conclusa.
Per la mancata registrazione, alla titolare, veniva contestato l’illecito amministrativo ai sensi degli artt. 9 e 17 bis. TULPS in relazione all’art. 128 TULPS.
La stessa, alla luce del DPCM del 26 aprile 2020 che specifica quali attività possono essere aperte al pubblico al fine di contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus Covid-19, è stata sanzionata per non aver osservato quanto previsto nel Decreto e, al fine di impedirne la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’attività è stata sospesa in via cautelare per 5 giorni.
Il 13 maggio 2020, il Questore Mario Della Cioppa, in applicazione dell’articolo 10 del TULPS che prevede la sospensione della licenza in caso di abuso da parte del titolare, ha disposto la sospensione dell’attività in argomento, per 7 giorni a decorrere dalla medesima data.
Continuano dunque i controlli delle forze dell’ordine.
Sempre nel Catanese, quattro esercizi ancora di “compro oro” sono stati sanzionati e sospesi nei giorni scorsi dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, tre ad Acireale (CT) ed uno a Riposto (CT), per violazione delle restrizioni imposte dal Decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile scorso.
La norma, infatti, prevede la riapertura del commercio all’ingrosso, in questo caso di oro e metalli preziosi, ma proibisce quello al dettaglio con i privati.
In tutti e quattro i casi, invece, è stata trovata presso i locali dell’attività d’impresa la documentazione obbligatoria attestante gli acquisti di metallo venduto da privati negli ultimi giorni, a conferma che il commercio esercitato, almeno in quei casi, non è avvenuto all’ingrosso.
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