Nei giorni scorsi, agenti della Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno effettuato controlli presso numerosi esercizi pubblici, allo scopo di verificare l’osservanza delle prescrizioni dettate dal DPCM dell’11 marzo 2020, articolo 1 comma 1, che sospende le attività commerciali al dettaglio su tutto il territorio nazionale a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Nel corso di tali servizi, è stata accertata l’infrazione commessa dal titolare di una attività commerciale di “compro oro”, con commercio a dettaglio di orologi e oggetti preziosi, sito nel centro storico catanese. Nella circostanza, gli agenti hanno constatato che l’esercizio era regolarmente attivo e che all’atto dell’accertamento erano presenti due avventori, in procinto di accedere all’interno dell’attività per vendere dell’oro; il tutto previo consenso della titolare.

Considerata la grave inottemperanza, la titolare è stata denunciata all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 650 del Codice penale. Inoltre, il Questore di Catania ha emesso, a carico della titolare, il decreto di sospensione, per la durata di trenta giorni, della licenza per l’esercizio di compro oro, ai sensi dell’art.1 del DPCM dell’11 marzo 2020 e degli artt. 9 e 10 del T.U.L.P.S.

Un altro controllo amministrativo è stato effettuato dagli agenti presso un noto esercizio di vendita di prodotti ittici con annesso laboratorio per la preparazione di cibi cotti, situato nei pressi del lungomare Ognina. Anche questa volta, gli agenti hanno constatato la presenza di numerosi avventori in attesa di acquistare cibi cotti per asporto all’interno dell’esercizio che era “regolarmente” aperto.
Il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria, ai sensi dell’art. 650 del C.P. per non aver osservato il provvedimento legalmente dato.

Un ultimo controllo è stato effettuato presso un bar-tabacchi, annesso a un rifornimento di carburante, sito a Misterbianco in zona “Poggio Lupo”.
Anche qui è stata riscontrata la presenza di clienti che stavano consumando bevande, peraltro, senza che alcuno facesse rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra essi.

Al titolare è stata contestata la violazione del DPCM dell’11.3.2020 art.1 c.2 in riferimento all’art. 4 c.2 del DPCM dell’8.3.2020 ed è stato denunciato ai sensi dell’art.650 c.p..

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