“Non possiamo permettere che l’imprenditoria sana di Catania e ce ne è tanta – ha detto il procuratore Carmelo Zuccaro – venga spazzata via da quegli imprenditori che pensano di potere arrivare attraverso scorciatoie, accordi collusivi o accordi peggio ancora mafiosi, a contattare con la pubblica amministrazione. Questo crea un danno enorme per la collettività perché gli appalti in quel modo vengono gestiti nella maniera peggiore, ma è un danno anche per l’imprenditoria sana”.

Zuccaro parla dopo il fermo del sindaco di Aci Catena, di un consigliere e di un imprenditore accusati dalla dia di corruzione in appalti di forniture

Da 20 anni durava un rapporto privilegiato assolutamente illegittimo tra la ditta beneficiario dell’appalto e l’amministrazione comunale di Aci Catena. La Procura di Catania – ha continuato Zuccaro- intende intervenire in maniera tempestiva dov’è si accerta, al di là di ragionevoli dubbi, fatti di estrema gravità ed è per questo che siamo intervenuti. Siamo intervenuti su un episodio specifico provato da un’intercettazione ambientale importantissima, del 4 giugno di quest’anno, ma è ovvio che l’indagine ha risvolti molto più ampi e su questo continueremo ad indagare. Abbiamo documentato la preoccupazione di queste persone che, venute a conoscenza delle indagini tramite gli atti di perquisizione eseguiti, hanno adottato tutte le cautele possibile per sfuggire alle indagini. E nonostante la furbizia degli indagati sono stati utilizzati tutti i metodi da parte degli investigatori per captare i momenti più significativi di questo accordo corruttivo. Una delle nostre preoccupazioni più serie e che questo fenomeno danneggia l’economia sana”.

Per il capo della Dia di Catania, Renato Panvino: “Gli indagati hanno utilizzato ogni precauzione simile a quella che utilizzano i criminali. Più di una volta hanno cercato di eludere le indagini allontanando ogni apparecchiatura e incontrandosi in aperta campagna come di sente nelle intercettazioni. Ad essere stato premiato è stato il lavoro investigativo fatto su strada, oltre all’attività tecnica e a quella tradizione dei pedinamenti c’è stata anche la professionalità degli uomini della Dia. È stata sequestrata la somma di 3500 euro in contante all’interno di una scatola di scarpe, questo fa pensare che probabilmente siano frutto dell’attività illecita. Con questo risultato si va a copiare quella zona grigia che va a macchiare la pubblica amministrazione. È una nuova pagina di legalità è stata scritta“.

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