“Positivo l’impegno assunto dal governo per un riordino organico delle regole del predissesto nella prossima legge di Stabilità, anche se avremmo preferito che alcuni provvedimenti fossero anticipati nel decreto enti locali”.

Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, al termine della riunione di stamani al Viminale tra la delegazione dell’Associazione e i sottosegretari Bocci (Interno) e Baretta (Mef) appunto sulla disciplina del predissesto.

Ringraziamento doveroso, quello di Bianco al governo nazionale, se è vero che proprio il decreto ‘salva enti’ che da molti è stato ribattezzato ‘salva Catania’ ha dato tempo, al comune etneo, per rivedere il piano di riequilibrio, ancora prima del pronunciamento della Corte dei Conti.

In realtà si tratta di un bis del ‘salva Catania’ di berlusconiana memoria, lo stesso che il premier Renzi, in tempi non sospetti, aveva contestato in un’apparizione a porta a porta.

Nella delegazione Anci  erano presenti il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il responsabile Area finanza locale Anci Andrea Ferri e assessori, fra gli altri,  dei comuni di Napoli, Benevento e Messina.

L’incontro, verosimilmente, è servito al primo cittadino etneo per discutere, insieme ai rappresentati del governo nazionale, dell’attuale situazione della città di Catania che, effettivamente, si trova in stato di predissesto.

“Come detto in diverse sedi anche parlamentari – dichiara Bianco – le condizioni in cui si viene a trovare un ente che avvia la procedura di predissesto sono molto  punitive, paradossalmente più che nel dissesto vero e proprio. Abbiamo ribadito ai rappresentati del Governo la necessità di rivederle e prevedere un quadro normativo generale meno penalizzante e più armonico, che accompagni i Comuni verso il risanamento”.

Il riferimento alla situazione catanese è chiaro, nonostante Bianco abbia parlato a nome di tutti i sindaci italiani.

“Serve rendere coerente – continua Bianco –  la normativa di gestione dei disavanzi da riaccertamento straordinario dei residui, previsto con la riforma della contabilità, con il riaccertamento previsto in caso di predissesto. Abbiamo registrato grande attenzione dai rappresentanti del Governo – conclude Bianco – che hanno preso l’impegno di sviluppare il confronto ai primi di settembre”.