“Escludere le concessioni demaniali dalla direttiva servizi, per la semplice ragione che la sua applicazione non è scritta da nessuna parte. E’ frutto solo di una interpretazione estensiva”. E’ stato il coro che si è levato da Catania in occasione dell’assemblea dei balneari, promossa ed organizzata dalla CNA che sta portando avanti la battaglia contro le recenti sentenze ed emendamenti governativi, i cui effetti rischiano di bloccare la continuità aziendale degli stabilimenti al 31 dicembre 2022.

Presenti gli assessori Cordaro e Messina

A rafforzare la posizione sindacale della Confederazione è stato l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, che ha preso parte all’iniziava. Presente anche l’assessore Regionale al Turismo, Manlio Messina.

Cordaro si è detto disponibile a sostenere la vertenza sui Tavoli istituzionali ma, ove necessario, a partecipare anche ad eventuali iniziative per la sensibilizzazione del decisore politico nazionale.

La sentenza del Consiglio di Stato che agita i balneari

Sono intervenuti in videoconferenza, oltre ad alcuni rappresentanti delle istituzioni, i vertici nazionali del settore: la presidente Sabina Cardinali e il coordinatore Cristiano Tomei. Entrambi hanno illustrato il costante pressing fin qui svolto dalla Confederazione nei confronti del governo e dei gruppi parlamentari ma anche l’azione legale contro la dura sentenza del Consiglio di Stato che di fatto stabilisce che dal primo gennaio 2024 gli stabilimenti dovranno essere affidati tramite evidenza pubblica.

Ieri a Catania la rabbia degli operatori del settore

E per il 4 marzo la CNA ha promosso un altro momento di incontro e di confronto: il grido d’allarme delle imprese si leverà forte a Carrara. Così come si è levato ieri nella città etnea, dove era palpabile la tensione e la rabbia degli operatori economici siciliani, che rischiano, dopo sacrifici e denaro investito dopo avere ricevuto le rassicurazioni rispetto alla proroga al 2033, con un pugno di mosche in mano.

Oltre un centinaio, provenienti da quasi tutte le province, hanno partecipato all’assemblea, a cui ha dato il suo qualificato contributo il coordinatore regionale, Gianpaolo Miceli. Nel suo intervento ha assicurato l’impegno dell’Organizzazione per provare a vincere questa grande e difficile sfida.

“Non possiamo e non dobbiamo mollare – ha detto Miceli –  abbiamo bisogno di spiegare bene il senso  del nostro modello balneare. E’ tempo di esserci, è tempo della mobilitazione collettiva e di supportare un patrimonio fatto di uomini, donne e famiglie che lavorano, onestamente, producendo fonte di reddito, occupazione, benessere e tutelando  chilometri di costa. Il serio rischio – ha osservato ancora Miceli – è che nell’estate del 2024, conoscendo bene come si muove la macchina amministrativa pubblica, i litorali, sottratti alle nostre micro e piccole imprese familiari, restino senza strutture e senza servizi, Insomma, oltre  al danno anche la beffa. Noi siamo però attenti e vigili e ovviamente stiamo lavorando sodo, e su più fronti,  per scongiurare questo doppio incombente pericolo”.

Presenti all’incontro anche il presidente dei Balneari dell’isola, Guglielmo Pacchione, e il presidente di CNA Sicilia, Nello Battiato, per dare forza e peso alla giornata. A fare gli onori di casa il presidente di CNA Balneari di Catania, Mario Fazio, che ha aperto i lavori.

 

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