“Le istituzioni regionali devono affrontare la crisi dell’editoria in Sicilia”, è l’appello lanciato da Luca Sammartino, presidente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro all’ARS che affronta il tema della crisi che sta attraversando il giornale “La Sicilia”. Due giorni fa è stato siglato un accordo che prevede la solidarietà al 30% per 34 lavoratori del quotidiano siciliano.
“La grave crisi dell’editoria in Sicilia è sotto gli occhi di tutti e le istituzioni regionali, Governo e Parlamento insieme, non possono girarsi dall’altra parte – afferma Sammartino -. Bisogna affrontare una crisi che non mette a rischio soltanto l’occupazione ma anche la libertà d’informazione dei siciliani”.
“Per salvare il giornale si chiedono ai lavoratori sacrifici ma non possiamo lasciare che siano solo loro a farli – prosegue il deputato del Partito Democratico che rinnova il suo sostegno al Cdr e a tutta la redazione del giornale catanese -. La politica deve mettere in campo strumenti e risorse per ridare ossigeno ad un settore che in questi anni ha visto solo tagli, chiusure, perdite di posti di lavoro tutto a discapito della qualità dell’informazione. E’ venuto il momento di aprire, insieme all’Ordine dei Giornalisti, all’Assostampa Sicilia e agli editori siciliani, un vero dibattito al fine di trovare soluzioni concrete per il rilancio di un settore strategico per la democrazia nell’Isola”.
Anche Valeria Sudano, senatrice del Partito democratico, fa arrivare la propria solidarietà ai giornalisti del quotidiano “La Sicilia“. “Esprimo tutta la mia vicinanza ai giornalisti ed ai lavoratori del giornale “La Sicilia”. In un panorama mediatico sempre più insidiato da false notizie è fondamentale tutelare l’informazione di qualità, garanzia di democrazia del nostro Paese”. “Il Governo nazionale intervenga per risolvere una crisi che mette a rischio l’occupazione e la libertà d’informazione – prosegue la Sudano -. I tagli a Radio Radicale, la chiusura della redazione romana de Il Giornale, i quotidiani siciliani in crisi sono il segnale della fase difficile in cui versa il settore e le risposte che questo Governo sta dando non seguono la giusta direzione: non si possono celebrare gli Stati generali dell’Editoria e poi tagliare il fondo per il pluralismo. Si faccia immediatamente marcia indietro e si sostengano concretamente i giornali”.
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