I Carabinieri di Catania, insieme al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e alla Polizia Locale, hanno effettuato controlli sulle attività di street food nel centro storico e sul lungomare di Ognina. In una gastronomia sono stati sequestrati oltre 100 kg di alimenti privi di tracciabilità e l’attività è stata sanzionata per mancanza di autorizzazioni e procedure HACCP.
Occupazione abusiva di suolo pubblico
In due food truck sono state riscontrate irregolarità per l’occupazione di suolo pubblico con tavolini e sedie senza autorizzazione. Gli arredi abusivi sono stati sequestrati e affidati al deposito comunale. I titolari sono stati sanzionati.
Controlli su circolazione e documenti
Nell’ambito dei controlli, i Carabinieri hanno verificato 32 veicoli e 45 persone, elevando multe per oltre 13.000 €. Il bilancio è di 9 veicoli sequestrati e sanzioni per guida senza cinture, casco o con telefono.
Decoro urbano e sicurezza
I controlli sullo street food rientrano in un piano più ampio dell’Arma per ripristinare il decoro nel centro storico e nelle zone della movida, restituendo gli spazi pubblici ai cittadini e contrastando situazioni di illegalità e pericolo. Le verifiche proseguiranno per garantire il rispetto delle regole e la tutela della collettività.
Nas in un ristorante della Pescheria
Negli ultimi giorni, un’operazione congiunta tra i militari della Compagnia di Piazza Dante e i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (N.A.S.) di Catania ha portato alla luce una serie di violazioni in tre ristoranti di pesce situati nella rinomata zona della “pescheria” del centro storico.
Gravi irregolarità nel primo ristorante
L’operazione, volta a garantire la sicurezza alimentare di cittadini e turisti, ha rivelato un quadro preoccupante. Nel primo ristorante ispezionato, i Carabinieri hanno riscontrato gravi irregolarità nella gestione dei prodotti ittici. Non solo le tabelle relative alle temperature di conservazione degli alimenti non erano state compilate, ma il processo di congelamento era stato effettuato con procedure non conformi alle normative vigenti, utilizzando apparecchiature non idonee al mantenimento della catena del freddo. Questo ha portato al sequestro penale di ben 40 kg di prodotti ittici, considerati a rischio per la salute dei consumatori a causa dei probabili sbalzi termici subiti. La proprietaria, una donna di 52 anni, è stata denunciata per frode in commercio per aver omesso di informare la clientela, come previsto dalla legge, che alcuni prodotti nel menù non erano freschi ma decongelati, inducendoli in errore al momento dell’ordine.
Violazioni nel secondo ristorante
Anche nel secondo ristorante controllato, i Carabinieri hanno riscontrato la stessa pratica fraudolenta: il titolare, un uomo di 59 anni, è stato denunciato per aver servito ai clienti alimenti decongelati spacciandoli per freschi.
Gravi carenze igienico-sanitarie nel terzo locale
Le irregolarità più gravi sono state riscontrate nel terzo locale ispezionato. Qui, i militari hanno sequestrato e disposto la distruzione di 18 kg di pesce privo di tracciabilità, requisito fondamentale per garantire la sicurezza alimentare nell’Unione Europea. La mancanza di documentazione che attestasse la provenienza e il percorso del pesce lo rendeva непридатним al consumo. Inoltre, il locale presentava gravi carenze igienico-sanitarie, con la presenza di blatte e altri insetti. Il proprietario, un uomo di 47 anni, aveva adibito un locale attiguo a deposito bevande, in violazione delle normative vigenti. L’uomo è stato diffidato dal proseguire l’attività e le autorità sanitarie competenti sono state informate per l’adozione di provvedimenti di sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie. Complessivamente, l’operazione ha portato all’emissione di sanzioni per un totale di quasi 50.000 euro e al sequestro di alimenti per un valore di circa 1.500 euro.
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