E’ stato rinviato al prossimo 20 maggio, per un difetto di notifica, la prima udienza del processo per corruzione elettorale che si tiene davanti alla quarta sezione monocratica del Tribunale di Catania dopo il decreto di citazione a giudizio emesso dalla Procura distrettuale, su indagini della Dia, per corruzione elettorale sulle scorse regionali in Sicilia.

Tra gli imputati l’ex consigliere comunale di Fi di Catania, Riccardo Pellegrino, gli ex sindaci di Aci Catena, Ascensio Maesano, e di Mascali ed ex deputato regionale Biagio Susinni. Il ‘faro’ era stato acceso dalla Dia sulla campagna elettorale per le scorse Regionali. L’inchiesta tratta il presunto sostegno dato, con la “consegna di denaro” e il “pagamento di 50 euro a voto”, per “ottenere consensi in favore di Riccardo Pellegrino”, che era candidato nelle liste di Forza Italia. Altri imputati sono Gesualdo Briganti, Antonino Castorina, Orazio Sebastiano Cutuli, Salvatore Di Benedetto, Antonio Di Benedetto, Ivan Andrea Guarrera, Salvatore Gulisano Giuseppe Panebianco e Filippo Pellegrino. Dalle indagini della Dia di Catania emergerebbero diversi episodi di corruzione elettorale. In particolare, sostiene la Procura, “Susinni e Maesano avrebbero messo in contatto Riccardo Pellegrino con Giuseppe Panebianco, mantenendo così l’influenza politica del Maesano ad Aci Catena”. In quest’ambito Filippo e Riccardo Pellegrino avrebbero “consegnato a Panebianco e Guarrera svariate somme di denaro”. Tra queste ‘dazioni’ la Procura ritiene di avere individuato “certamente una somma pari a 3.000 euro, in cambio di un numero imprecisato di voti per l’importo di 50 euro a preferenza”, altri “1.000 euro a Cutuli sempre per 50 euro a voto” e ” la promessa di 1.300 euro a Castorina, somma corrisposta” dopo le elezioni.

Altre due consegne di denaro in cambio di voti sono contestate dalla Procura di Catania, la somma resta imprecisata.