Nella corsa alla regione serve una candidata di centro, donna e che sia alternativa a questa politica che non piace. Totò Cuffaro si prepara a lanciare il proprio di candidato per la Sicilia e lo sta facendo con altri centristi

L’apertura a Renzi

“Io penso che la Democrazia Cristiana non solo possa guardare a Renzi, ma che abbia il dovere di farlo perché Renzi oggi è uno dei riferimenti moderati di questo paese, che ha fatto i suoi errori, ma che negli ultimi anni credo stia agendo, con grande capacità e acume politico. Può essere uno attorno al quale si può riaggregare i moderati per fare veramente il terzo polo in Italia, e quindi per quel che mi riguarda la mia Democrazia Cristiana guarda a Renzi con molta attenzione e perché no con grande speranza”. Totò Cuffaro, a Catania  “apre” a Renzi ma lancia, anche, la candidatura della Dc alle prossime elezioni per il presidente della Regione.

Una candidata della Dc per la Presidenza della Regione

Quando arriverà il nome del centrodestra?
“Io non so -ha continuato- quando gli altri decideranno il candidato del centrodestra e quale persona decideranno, vedo un centrodestra molto litigioso, un centrodestra che non è quello che voglio e io sto, assieme a miei amici moderati, democristiani, seriamente pensando nei prossimi giorni a proporre una nostra candidatura centrista, autonoma, fuori dal centrodestra, ma chiaramente nel centro”.

In mente il nome di una donna

“Abbiamo già in mente ad una donna da presentare ai siciliani come ulteriore possibilità di voto.
Deve essere una donna giovane, come sono giovani le scelte fatte dalla Dc, noi a Palermo abbiamo fatto un assessore che ha 30 anni, tre consiglieri comunali che hanno 30 anni cadauno, un segretario di partito che ha 21 anni.” Punti riferimento culturali e politici i “valori di Sturzo, di De Gasperi e della dottrina sociale della Chiesa” e che sia “un candidato della Sicilia Occidentale”.

E su Fava e la sua sconfitta alle primarie del centrosinistra?

“Io ho una stima personale per Claudio Fava perché credo che abbia le sue idee, che le difenda con forza e non ha paura di dire cose che gli altri invece fomentano e vogliono dire. Posso dire che ho anche motivo di ringraziarlo per le difese che ha preso non nei miei confronti ma nei confronti di una scelta di legalità che è quella di chi, scontata la sua pena, possa tornare ad avere il diritto di interloquire di politica. Quindi per che quel mi riguarda non posso che parlarne bene e che riconoscergli stima e gratitudine. Non credo che la sconfitta di Fava sia una sconfitta dell’antimafia.

Antimafia sconfitta

“Sono stati sconfitti i protagonisti dell’antimafia che vanno dalla politica all’imprenditoria passando dal giornalismo, perchè c’è anche un giornalismo antimafioso che spesso ci dimentichiamo di citare, che ha ancora il coraggio di continuare a fomentare polemiche. Invece l’antimafia vera, che quella che ha fatto di Fava non può essere sconfitta, sopratutto perché avendola fatta con dignità continua ad avere la sua storia, ad andare avanti”

Rinunciare a Draghi scelta devastante

Cuffaro ha, inoltre, affermato che “ avere scelto di rinunciare ad una persona come Draghi, che dava caratura internazionale al nostro paese per la qualità della persona e per la qualità della politica, è stata una scelta devastante. Colpa dei cinquestelle, ma di quella ce ne facciamo una ragione.
Non riesco a capire come questa volontà sia stata assecondata da Forza Italia e della Lega, che avrebbero dovuto avere un momento in più di riflessione perché in un contesto dove c’è una guerra un corso, una pandemia, una crisi economica importante, dove si stanno programmando i soldi del Pnrr, si pensa bene di fare a meno ad una persona di una grande credibilità europea e internazionale per andare ,per la prima volta nella storia del nostro paese, alle elezioni anticipate a settembre, una cosa che non riesco a capire nonostante mi sforzi di farlo”.

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