Il problema c’è, è concreto, e non serviva certo un’esplosione e il conseguente incendio per accorgersene.

In quello squarcio di Corso dei Martiri, da troppo tempo ferita aperta nel cuore della città, vivono persone in condizioni disastrose, ai limiti della dignità. Le polemiche, in questo caso, servono a poco. Occorre agire con decisione. E non solo per le polemiche che si sono scatenate dopo l’incendio di questo pomeriggio, causato dall’esplosione di un fornellino da campeggio.

ESPLOSIONE E INCENDIO IN CORSO DEI MARTIRI

Numerose le note e le dichiarazioni che si sono succedute dopo il rogo.  Chi punta il dito sui rom: “è il sintomo di una situazione drammatica – dichiara il consigliere comunale Salvo Tomarchio – che si vive all’interno dei campi rom e delle bidonville sparse per Catania”.

Chi propone soluzioni drastiche: “Ritengo opportuno – sostiene Angelo Attaguile, deputato di Noi con Salvini, che si dia un brevissimo preavviso agli abusivi del posto e poi s’intervenga se necessario, naturalmente dopo aver sgomberato l’area dalle persone, con le ruspe”.

Chi, invece, riporta in auge la complicata storia di Corso dei Martiri: “come mai si è consentito in questi anni – ha detto Manfredi Zammataro dell’associazioni Codici – l’accumulo indisturbato di rifiuti e detriti all’interno di queste aree”

Tanti, tantissimi i progetti di riqualificazione dell’area. Appena un anno fa, nel luglio del 2015, il sindaco Enzo Bianco, presentando in Consiglio Comunale il Master Plan, si era impegnato affinchè  i primi cantieri, quelli per realizzare la parte a verde, fossero partiti entro la fine dell’anno scorso. La situazione attuale è cronaca di queste ore.

“Abbiamo eliminato tutte le potenziali fonti di pericolo per la popolazione”. Così il vice sindaco di Catania, Marco Consoli, ha commentato la notizia dell’incendio avvenuto in un terreno della società Istica.

“L’Amministrazione comunale – ha dichiarato Consoli – ha più volte sollecitato sia l’Istica sia la Tecnis, proprietaria di un altro terreno dove si trovavano delle baracche, sottolineando la necessità di sgomberare l’area per evitare pericoli per gli stessi occupanti e per la popolazione”.

“Avevamo sollevato l’argomento – continua il vice sindaco – anche nell’ultima riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. L’esplosione ci ha dato la possibilità di intervenire, dopo aver chiesto l’autorizzazione sia all’Istica sia alla Tecnis, per bonificare l’area”.

Facile domandarsi se servissero esplosione, incendio, nuvole di fumo e caos generale per far si che l’amministrazione comunale prendesse una posizione decisa e concreta.  Evidentemente è stato così. Dopo che i vigili del fuoco hanno domato le fiamme, i vigili urbani di Catania hanno ispezionato la zona, non trovando persone, ma solo un fornelletto a gas per cucinare.

Le baracche pericolanti sono state abbattute. In pratica l’area è stata bonificata e, chissà, che non possa essere lo spunto per applicare uno dei tanti progetti per far rivivere Corso dei Martiri.

Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore al Welfare Angelo Villari che ha precisato come l’amministrazione comunale “stia vagliando, con la collaborazione della rete del volontariato e del Presidio leggero, la migliore maniera per dare sistemazione, per quanto provvisoria, a coloro i quali utilizzavano saltuariamente quei rifugi e che, al momento, non si sono presentati”.

 

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