Oltre 20 misure di prevenzione personale sono state eseguite nei giorni scorsi dal Comando provinciale dei Carabinieri di Catania nei confronti di persone che hanno preso parte a due distinte risse a Biancavilla il 15 ottobre e l’11 novembre dello scorso anno. Dodici avvisi orali di Pubblica Sicurezza sono stati eseguiti nei confronti di altrettante persone che furono denunciate per rissa aggravata, lesioni, minacce e danneggiamento in relazione a uno scontro tra famiglie avvenuto il 15 ottobre 2022 prima nel quartiere Ardizzone e successivamente nell’ospedale del paese.

Le liti in presenza di minori

La lite, avvenuta alla presenza di bambini e minorenni utilizzando come armi mazze da baseball e manici di scopa, sarebbe scaturita da una confidenza di una ragazza 22enne al proprio fidanzato circa presunte attenzioni che la stessa avrebbe subito dieci anni prima dallo zio. I destinatari del provvedimento devono tenere una condito conforme alla legge, la cui violazione prevede l’applicazione della sorveglianza speciale Sempre a Biancavilla i militari hanno notificato il cosiddetto ‘Daspo Willy‘ a 10 persone, tutte denunciate per rissa aggravata e lesioni. Sono ritenuti i partecipanti a una violenta e prolungata lite tra due famiglie avvenuta l’11 novembre dello scorso anno nella centrale Piazza Roma. Motivo della lite fu una relazione sentimentale tra un giovane di origini marocchine e una ragazza albanese osteggiata dalla famiglia di quest’ultima.

La lite in piazza

I Carabinieri della Stazione di Biancavilla a fine dicembre 2022 denunciarono 10 persone, che in concorso tra loro, si sono resi responsabili dei reati di rissa aggravata, lesioni personali, minacce gravi e danneggiamento in concorso. Erano riusciti sia a ricostruire le fasi anche attraverso la visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, sia a identificare i partecipanti alla violenta lite, avvenuta nella centralissima Piazza Roma del comune di Biancavilla.  La scintilla che ha fatto esplodere gli animi dei contendenti, sarebbe stata l’ennesima uscita in pubblico di una coppia di giovani fidanzati, una 18enne di origini albanesi e un 21enne di origini marocchine. Da qualche mese infatti, questa relazione sentimentale sarebbe stata apertamente osteggiata dai familiari della ragazza che in ogni utile occasione, avrebbero pesantemente insultato i due giovani.

Anche la ragazza picchiata

Mentre i due fidanzati si stavano recando a cena fuori con la sorella di lei, nel passare in piazza Roma, si sono imbattuti in alcuni parenti della 18enne, un lontano “zio” di 47 anni e la rispettiva consorte di 43 anni, a loro volta accompagnati da una coppia di amici, che avrebbero subito iniziato ad insultarli.  A quel punto la ragazza, nel tentativo di placare gli animi, si sarebbe avvicinata ai familiari per chiedere loro di smettere, venendo per tutta risposta malmenata, con tirate di capelli e schiaffeggiata dalla donna. Stessa sorte per il giovane marocchino, che tuttavia dopo essere stato preso a ceffoni dallo zio, per cercare di difendersi, avrebbe raccolto in strada un dissuasore in ghisa, iniziando a brandeggiarlo in direzione dell’uomo, senza comunque colpirlo.

La fuga dei due fidanzati

Durante la lite  sarebbero poi spuntati dal nulla, per dare manforte, altri familiari dello zio e della moglie, tra cui un 32enne, che in atteggiamento minatorio avrebbe estratto dalla tasca un coltello e un 37enne, che invece avrebbe iniziato a lanciare verso la giovane coppia delle bottiglie di birra.  I rinforzi tuttavia non si sono arrestati, poiché sono accorsi sul posto ulteriori parenti albanesi, un 67enne, padre della zia acquisita 43enne e suo figlio 23 enne che si sarebbero gettati nella rissa in atto “distribuendo” calci e pugni.  I malcapitati sarebbero comunque fortunatamente riusciti a fuggire dall’aggressione, le sorelle rifugiandosi presso la loro abitazione e il fidanzatino facendo perdere le proprie tracce.

La furia sul padre della ragazza

Alcuni aggressori, il 32enne, il 37enne ed il 23enne,, pensando di scovare il giovane marocchino, si sarebbero comunque recati presso l’appartamento delle ragazze in via Vittorio Emanuele, irrompendo in casa dopo aver danneggiato la porta d’ingresso. Qui la loro furia si sarebbe sfogata sia sul il padre della ragazza, violentemente spintonato, sia sul mobilio e le suppellettili, danneggiati e messi a soqquadro.  Le vittime sarebbero comunque riuscite a ricacciare in strada i tre aggressori, che non paghi delle loro gesta, si sarebbero nuovamente posti alla ricerca del fidanzato marocchino. Tuttavia il pericolo non sarebbe stato ancora scampato, poiché nel frattempo anche lo zio e la moglie sarebbero sopraggiunti presso l’alloggio di via Vittorio Emanuele, aggredendo questa volta con calci, pugni e schiaffi non solo la giovane albanese, ma anche la madre.

I ferito in ospedale

I Carabinieri hanno quindi posto fine ai tafferugli tra le minacce e le ingiurie degli “zii” in albanese, mentre alla vista dei militari, il 67enne, il 37enne, il 32enne e il 23enne si sono allontanati frettolosamente. Il “bilancio” medico della rissa all’uscita del Pronto soccorso dell’Ospedale di Biancavilla ha fatto registrare, per le vittime, lesioni guaribili tra i 4 e gli 8 giorni, mentre gli “zii” che hanno scatenato la rissa hanno riportato ferito con prognosi di 8 giorni.

Articoli correlati