I bambini giungono al termine del sentiero con le loro bamboline di rafia. Le hanno realizzate per donarle al pubblico radunato nella radura. E’ il suggestivo atto finale di “Delle Ceneri e dell’Amore”, lo spettacolo itinerante nato dal grembo di Natura Sonoris, il progetto di un collettivo di giovani artisti siciliani realizzato con la collaborazione di Viagrande Studios, dell’associazione culturale Duende e finanziato dalla Regione Siciliana nell’ambito dell’accordo di programma quadro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri “Giovani protagonisti di sé e del territorio”.
“Delle Ceneri e dell’Amore” è la sintesi del lavoro creativo sviluppato nei mesi scorsi dai giovani artisti per dare voce all’Etna, per veicolare il canto vitale e disperato di un patrimonio naturalistico da tutelare, valorizzare.
All’interno del Parco del Monte Serra, otto percorsi naturalistici sono stati innervati da altrettanti performer e dalle guide che hanno condotto il numeroso pubblico accorso. Più di cento partecipanti divisi in gruppi contrassegnati da un colore, in fila indiana lungo i sentieri dove sono state disseminate le installazioni elettroacustiche assemblate dal maestro Stefano Zorzanello, dei dispositivi fissi o mobili autosostenibili che utilizzano fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, idraulica) e interattive rispetto a parametri ambientali (luminosità, presenza di suono generato dall’ambiente e dai fruitori nell’ambiente).
Una passeggiata naturalistica pomeridiana che diventa prodotto artistico che invita alla riflessione, rivela, denuncia. Così tutti interagiscono con tutto. Attori, guide, macchine, spettatori, alberi, foglie, fiori, la fauna che popola il bosco del Monte Serra, su ogni percorso ruoli e generi si scambiano, si amalgamano. Il messaggio è semplice e potente al tempo stesso: rispettiamo, rispettiamoci. Gli otto percorsi sono come arterie di un unico, gigantesco corpo. Non possono essere recise. La natura non può essere recisa dall’uomo, né l’uomo può sperare di potere sopravvivere reciso dalla natura.
Per questo è fondamentale comprendere la vitale importanza della ricchezza ricevuta in dono alla nascita o approdando all’ambiente dove poi vivere la quotidianità. Per questo è di vitale importante dialogare con quel che offre il territorio dove ci muoviamo, respiriamo. Un dialogo fatto di amore, di riconoscenza.
C’è, dunque, la guida che improvvisamente arresta la marcia del gruppo per ammirare la bellezza di un fiore e sentire il suo profumo. L’attore che ascolta il fruscio delle foglie avvinghiato delicatamente ad un albero, per poi cadere a terra fra lo stupore degli spettatori: non si fa male, è come frutto maturo o benefica estasi, il piacere di farsi accogliere da Madre Terra, da Madre Natura, di farsi avvolgere da lei. Cenere e Amore, il ciclo della vita.
Ogni performance ha un nome: Lamento (di Sebastiano Sicurezza), Parsifal (di Valerio Severino), Brandelli di Memoria (di Max Carastro), All’amato me stesso (di Nanni Mascena), L’appesa (di Marta Allegra), Lo sposo (di Carlo Genova). Perché ogni performance è un’opera d’arte; così come i dispositivi di Zorzanello dotati di un sensore che cattura i suoni del bosco o delle voci delle spettatori che sperimentano una originale forma di dialogo, li elabora con diversi tipi di processore e manda impulsi a parti meccaniche che producono nuovi suoni acustici; così come le bamboline di rafia donate dal futuro, dai bambini di Gioca Teatro, il laboratorio teatrale di Viagrande Studios curato dai coordinatori di Natura Sonoris Salvo Piro (attore e regista catanese) e Manuela Ventura (attrice catanese nota per il film “Anime Nere”, in autunno nuovamente nei panni di Teresa nella serie di Rai 1 “Questo nostro Amore”).
“I bambini hanno fatto il loro percorso con le bamboline nate dalla loro mani – spiegano Salvo Piro e Manuela Ventura – per guardare con altri occhi quel che li circonda e ci hanno restituito lo sguardo donandole al pubblico. Un messaggio forte di purezza, sensibilità, comunione. Con Delle Ceneri e dell’Amore abbiamo celebrato un processo creativo in continua evoluzione, giorno dopo giorno, ispirazione dopo ispirazione, stimolato dalla missione del progetto Natura Sonoris, cioé interrogarsi sulle ceneri della civiltà contemporanea, sull’amore per la natura e impegnarsi per la diffusione di una cultura della sensibilità che abbia l’artista come protagonista attivo, impegnato a dare un concreto contributo alla società di cui fa parte e non distaccato, chiuso in se stesso, distante. Ecco cosa insegniamo ai giovani, essere individui e comunità”.
“Un successo al di là di ogni più rosea aspettativa – afferma raggiante Claudia Migliori, direttore generale di Viagrande Studios – sono stati davvero in molti a volere toccare con mano quel che è stato realizzato dai nostri giovani artisti. Un risultato che ci inorgoglisce e che ci auguriamo possa aiutarci a trovare partner che credano in un progetto che non è soltanto artistico, ma, soprattutto, educativo, dal notevole impatto sociale, col quale possiamo concretamente contribuire alla crescita dei cittadini del cittadini del futuro ed alla promozione del nostro territorio”.
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