Non si ferma la battaglia del Movimento 5 Stelle per porre urgentemente rimedio ai rischi igienicosanitari e ai gravissimi danni ambientali in contrada Schettino, a Santa Maria di Licodia, dove liquami e acque inquinate vengono sversati sui terreni, a due passi da abitazioni private e attività ristorative, a causa del cattivo funzionamento del depuratore posto a sequestro già dal 2016. Quella trascorsa è stata una settimana fitta di incontri, sopralluoghi e interlocuzioni per trovare urgentemente una soluzione per gli abitanti e i ristoratori di contrada Schettino.
“Dobbiamo salvare questo luogo da una sempre più evidente catastrofe ambientale ma, soprattutto, – afferma la deputata M5S all’Ars Angela Foti, promotrice di tutti gli incontri e prima firmataria degli atti ispettivi a riguardo – dobbiamo mettere in salvo gli abitanti del luogo da un imminente disastro sanitario”.
La parlamentare del Movimento 5 Stelle Foti sta interpellando tutte le istituzioni e gli enti coinvolti; lunedì scorso si è tenuta l’ispezione con l’Arpa e lo scorso mercoledì l’incontro al dipartimento regionale Acqua e rifiuti dell’assessorato Energia e servizi di pubblica utilità, al seguito del quale la stessa deputata ha redatto un nuovo documento per chiedere azioni di coordinamento, indirizzato al sindaco del Comune di Santa Maria di Licodia, all’Arpa Sicilia e all’Asp di Catania.
“Vi invito a riunirvi urgentemente – si legge nel documento a firma Foti – al fine di definire celermente una soluzione ai gravi disagi, suggerendo al contempo, come soluzione temporanea emersa dal tavolo tecnico operativo di lunedì, in attesa degli indispensabili lavori di adeguamento del depuratore, lo spostamento del punto di recapito dei reflui mediante un prolungamento della condotta, un vero e proprio bypass per evitare che liquami e acque inquinanti continuino ad essere dispersi proprio nella zona abitata di contrada Schettino”. La portavoce all’Ars racconta delle “intollerabili condizioni in cui versa l’area, miasmi provenienti dalle acque fognarie, presenza di schiuma, il pullulare di insetti e l’inevitabile inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere”.
In effetti, sono numerosi i dubbi che nutre la portavoce M5S sul modus operandi degli enti interessati, “una serie di scarica barile – dice Foti – in cui si cerca di mimetizzare le proprie responsabilità”. “Tra le cose, registriamo un grave ritardo nella progettazione e procedura di approvazione e consegna dei lavori: non esiste ancora nessun progetto esecutivo, nonostante l’opera sia stata inserita tra quelle da finanziare nel Patto per il sud. Tale condizione pone a rischio il finanziamento e l’adeguamento dell’opera che è fuori norma da decenni”.
In ultimo, la deputata si fa portavoce della disperazione del sig. Di Perna, proprietario di un’attività di ristorazione ubicata proprio a fianco degli scarichi e che da decenni, con la moglie e i numerosi dipendenti egli altri abitanti, combatte strenuamente per non chiudere battenti. “Non ci fermeremo di fronte a nulla finché il Comune non provvederà a ripristinare urgentemente il bypass e avvierà le procedure per assegnare la progettazione, – conclude Foti – se potrà servire, ci incateneremo di fronte al comune con la famiglia Di Perna”.
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