Catania

Diciotti, no all’archiviazione dell’indagine su Matteo Salvini: Catania chiede l’autorizzazione a procedere (VIDEO)

Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti.

Lo si apprende da fonti del Viminale. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania.

La Procura di Catania, in ottemperanza alla decisione del Tribunale dei ministri di Catania, ha inviato al Senato l’autorizzazione a procedere.

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“Ci riprovano, torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione” commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta Facebook.

“L’obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”. Lo scrive il tribunale dei ministri di Catania nella sua richiesta per l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti. “Le Convenzioni internazionali cui l’Italia ha aderito – sottolineano i giudici – costituiscono un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli art.10, 11 e 117 della Costituzione, non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell’autorità politica”.

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“E’ convincimento di questo tribunale che le risultanze delle indagini preliminari consentano di ritenere fondata la notizia criminis a carico dell’attuale ministro dell’Interno in ordine al delitto di sequestro di persona contemplato dall’articolo 605 essendo ipotizzabile che il senatore Matteo Salvini, nella sua veste di ministro e pubblico ufficiale, abbia abusato delle funzioni amministrative attribuitegli”. Nell’ambito delle procedure per la determinazione del ‘place of safety’, dicono infatti i giudici, Salvini poneva “arbitrariamente il proprio veto all’indicazione del Pos da parte del competente dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione…così determinando la forzosa permanenza dei migranti a bordo della Diciotti, con conseguente illegittima privazione della loro libertà personale per un arco temporale giuridicamente apprezzabile e al di fuori dei casi consentiti dalla legge”.

Legambiente Sicilia è stata tra le prime realtà a presentare subito denuncia per il trattenimento dei migranti tenuti ostaggio sulla nave Diciotti a Catania, anche alla Procura del capoluogo etneo. L’associazione è stata presente con moltissimi volontari, provenienti da tutta la Sicilia, alla grande manifestazione al porto di Catania del 26 agosto.

“Quanto accaduto la scorsa estate – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è stato un atto criminale. 145 persone bloccate in mare su una nave militare italiana, in condizioni disumane: ammassati, molti sul ponte, con 2 soli bagni, senza un letto e prive di diritti. Adesso chiederemo di costituirci parte civile”.

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