Si terrà il prossimo 10 dicembre, alle ore 15.00, il primo appuntamento d’una serie di pomeriggi informativi -e formativi- sulla tematica dei disturbi specifici dell’apprendimento (dsa) e dei cosiddetti bes, bisogni educativi speciali.

Il team, tutto al femminile, è composto da Fabiana Muni, pedagogista e progettista educativa con specializzazione nei DSA; Simona Di Stefano, psicologa specializzata in psicopatologia dell’apprendimento scolastico, esperta in diagnosi, valutazione e ri-abilitazione dei dsa nell’area cognitiva nonché formatrice tecnica dell’ AID (l’Associazione Italiana Dislessia); Lucia Marino, logopedista specializzata in dsa, collaboratrice dell’associazione C.LO.E. e membro del gruppo di ricerca, valutazione e trattamento dei dsa; Livia Giunta, insegnante di filosofia, psicologia e scienze dell’educazione; Doriana Puglisi, pedagogista specializzata nel trattamento pedagogico dei dsa e bes e collaboratrice dell’associazione AltroModo, impegnata nell’attività di supporto specialistico e doposcolastico.

L’incontro, che si terrà presso l’Istituto Comprensivo “Di Guardo-Quasimodo”, di via Stefano Vitale a Catania, è gratuito ed aperto a tutti (docenti, genitori, esperti). Al suo termine, oltre una sezione conclusiva aperta al dibattito di carattere generico, le esperte resteranno a disposizione del pubblico uditore per qualsiasi dubbio o chiarimento di interesse personale (nell’ottica di un lavoro di rete tra scuola-famiglia-servizi).

Un approccio integrato, sinergico, che non può che accrescere una competenza e sensibilità dei diversi attori sociali coinvolti nella tematica dei dsa, “delle neuro-diversità che coinvolgono uno specifico dominio di abilità – chiosa Fabiana Muni – come lo sono le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici, specie di lettura, scrittura e calcolo, manifestandosi con un deficit significativo nelle medesime, ma lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale”.

Una generale consapevolezza che la stessa Muni intercetta a diversi livelli di azione, da quello ministeriale/scolastico a quello educativo/familiare. Nel solco di una condivisa sensibilità verso il campo dell’apprendimento, inoltre, altri progetti in cantiere riguardano la tematica della formazione e dell’educazione e avranno al centro l’aiuto e il supporto educativo alle famiglie.

Fabiana Muni è anche autrice di un libro, che lei stessa non esita a definire “il canto del mio dolore”, che origina dalla sua esperienza di scrittura durante la prova d’una malattia che l’ha colpita ad appena trent’anni. In “Faccia di luna”, edito per FdBooks (ed il cui ricavato è interamente devoluto alla Fondazione Lene Thun, onlus), scrivere ha consentito all’autrice di “contenersi senza farsi stagnare, di proteggersi, ma anche di maturare e andare avanti nel percorso di lotta e superamento della malattia”.

Perché raccontarsi, con gli occhi di Fabiana, può persino far scorgere una prospettiva olistica di cura dove integrare la medicina con la scrittura, dove la posologia è anche una penna che può sciogliere il dolore, scuotendo l’intimo vitale che c’è in noi alla ricerca di un ritrovato equilibrio chiamato benessere.

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