“Catania e il suo territorio continuano a contare danni causati da terremoti, ma intanto il livello relativo alla classificazione del rischio sismico rimane scandalosamente inchiodato al secondo. E’ chiaro che dietro tutto ciò non possono che esserci precise responsabilità.”
È il duro commento del segretario generale territoriale della Ugl etnea, Giovanni Musumeci, dopo gli ultimi eventi sismici rilevanti che si sono registrati in provincia. “Ci sono centinaia di migliaia di persone che vivono in un’area, come quella nostra, ad alta densità urbanistica, stretti tra diverse faglie e la presenza del vulcano attivo più alto d’Europa. Basterebbe solo questo per dichiarare lo stato massimo di pericolo ed, invece, inspiegabilmente fino ad oggi non è stato così. Domani Catania riceverà l’ennesima visita di un autorevole componente del governo, ma la solidarietà alle popolazioni colpite e i proclami non bastano a nulla se poi, oltre ai risarcimenti, non si fa nulla per la prevenzione. Siamo vicini agli abitanti della zona interessata dal sisma di questa notte e ci auguriamo che tanta devastazione possa finalmente scuotere le coscienze di chi è chiamato a mettere il proprio nome a ogni cosa. Come il massimo livello di rischio che questa terra invoca”.
“Non dobbiamo agire sull’onda emotiva. Faremmo un grave errore se così fosse. Mi sorprendo, comunque, quando qualcuno si sorprende delle attività sismiche – dice, invece, il Presidente dlla Regione -. La Sicilia è la regione più esposta d’Italia e nel contempo quella meno attrezzata dal punto di vista infrastrutturale. L’80 per cento delle nostre scuole non è a norma, così come molti degli edifici strategici”.
Nello Musumeci si è espresso così incontrando a San Giovanni La Punta, nella sede della Protezione civile regionale, i sindaci dei Comuni più colpiti dal terremoto di stamane in provincia di Catania. Alla riunione erano presenti anche gli assessori alla Salute Ruggero Razza, alle Infrastrutture Marco Falcone, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il dirigente generale del Dipartimento tecnico regionale Salvatore Lizzio.
“Siamo abituati – ha proseguito il governatore – a convivere con le scosse e anche con i danni agli edifici. Stiamo cercando di capire come si evolverà l’attività effusiva e sismica, oltre a interrogarci se i Comuni hanno il Piano di protezione civile. Insomma, se tutto è predisposto perché si possa affrontare e gestire al meglio una condizione di emergenza. Gli sfollati? Speriamo possano tornare presto nelle loro case perché non si può vivere in un Palasport o in un albergo se non per alcuni giorni. Noi dobbiamo invece vigilare sulle infrastrutture, su quelle particolarmente sensibili come gli ospedali e le scuole. Sono questi i veri temi che devono fare riflettere tutti”.
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