In un minuto, l’ultimo, poteva cambiare tutto e, invece, non è cambiato nulla. Un palo a testa e Andria-Catania finisce zero a zero. Provando a giocare con il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, però, per i rossazzurri di Rigoli è certamente mezzo pieno perchè di occasioni ne ha avute certamente di più l’Andria.
Il primo tempo, ai punti, va certamente ai padroni di casa. Il Catania sbanda in più occasioni, perchè Bastrini e Drausio, al centro della difesa, non trovano la giusta intesa e anche Nava e Djordjevic, sugli esterni, non difendono nel migliore dei modi.
Il Catania di Rigoli sembra una squadra di zemaniana memoria: inguardabile in difesa, ma sempre pericolosa quando si affaccia nella metà campo avversaria. Peccato, però, che le occasioni rossazzurre siano davvero poche.
Numerose, invece, quelle dei pugliesi: per fortuna e per bravura del portiere Pisseri, il Catania si salva e, addirittura, prima dell’intervallo sfiora il gol del vantaggio. Russotto si invola verso la porta dell’Andria, entra in area, dribbla un avversario, ma si fa respingere la conclusione.
Nella ripresa Pisseri merita la costruzione di una statua: il portiere catanese le prende veramente tutte, bloccando qualsiasi tentativo pericoloso degli attaccanti dell’Andria. Il Catania c’è e non c’è. Paolucci reclama un rigore che è sembrato a tutti sacrosanto. Entrano Barisic e Piscitella, ma l’azione clamorosa passa tra i piedi di Marco Biagianti. Il palo dice di no, ma lo fa anche sulla successiva conclusione di un attaccante pugliese.
Finisce zero a zero ed è giusto così. Il Catania guadagna un punto e mette un altro tassellino per eliminare la penalizzazione.
Sconfitte per le altre siciliane in campo: il Messina perde 2 a 0 il derby dello stretto a Reggio Calabria; l’Akragas non può nulla contro il Lecce e perde 4 a 1 fuori casa. Domani Siracusa al De Simone contro il Foggia.
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