I pericoli della rete e della realtà virtuale. In alcune scuole superiori delle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa è stata avviata un’iniziativa per l’educazione alla legalità chiamata “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele”. L’obiettivo è prevenire comportamenti antisociali attraverso l’uso della realtà virtuale immersiva. Un progetto che è stato sviluppato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della “Sapienza” di Roma e finanziato con fondi del Pon Legalità. L’iniziativa coinvolge anche le regioni Calabria, Basilicata, Puglia, Campania e Sicilia.

Una esperienza formativa per i giovani

Gli esperti del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale “Sicilia orientale”, in collaborazione con un team del Dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma, propongono ai giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado una esperienza formativa. “E’ un programma di assoluta originalità, anche nel panorama accademico internazionale, – ha dichiarato il Dirigente del Centro Marcello La Bella- che amplia le attività di prevenzione nelle scuole operate giornalmente dalla Polizia di Stato”.

La ricerca applicata all’uso delle tecnologie

Si realizza la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi le diverse prospettive della vittima e dell’autore di un reato, attraverso la proiezione, su visori 3D, di scenari e situazioni costruiti per indurre stati emozionali: adescamento on line, hate speech, sexting, sextortion, falsificazione dell’identità personale challenge, istigazione al suicidio, disturbi alimentari, bullismo e cyberbullismo, gioco d’azzardo online, attitudine a condotte illegali online. La peculiarità del progetto risiede proprio nella ricerca scientifica applicata all’uso delle più moderne tecnologie, per un nuovo, più attuale, modello di educazione alla legalità.

Revenge porn e cyberstalking, dati in crescita

In pericolosa crescita i reati di violenza nell’era di internet, quindi revenge porn e cyberstalking, anche in Sicilia. Lo attestano io numeri forniti dalla polizia postale di Catania da cui emergono situazioni allarmanti almeno per quanto concerne la zona della Sicilia orientale. Le province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa rispecchiano di massima le statistiche nazionali. Infatti, nei primi mesi del 2022 sono stati 29 i casi trattati di revenge porn, 54 i casi di molestie, 53 quelli di sextortion e 23 di cyberstalking. Con aumenti in percentuale rispetto al 2021 del 50% per quanto riguarda il revenge porn, del 40% per le molestie e del 30% per il cyberstalking, sostanzialmente uguali i casi di sextorsion ma con un aumento delle vittime donne. Aumentano, rispetto al 2021, anche i casi di vittime minorenni.