• Vertice degli ERSU siciliani a Catania con l’assessore regionale Roberto Lagalla
  • La linea d’indirizzo che gli enti per il diritto allo studio universitario dovranno adottare
  • Crescono immatricolazioni delle Università di Catania, Enna, Messina e Palermo

Vertice degli enti per il diritto allo studio universitario della Regione siciliana ieri mattina, presso la sede dell’ERSU di Catania di via Etnea. L’incontro è stato presieduto dall’assessore regionale dell’Istruzione, Roberto Lagalla, ed ha partecipato anche il dirigente generale del settore Antonino Valenti.

Decisa la linea d’indirizzo degli enti per il diritto allo studio

Durante l’incontro, dopo i saluti di benvenuto del Presidente di Catania Mario Cantarella, è stata tracciata dall’assessore Roberto Lagalla la linea d’indirizzo che gli enti per il diritto allo studio universitario dovranno adottare in maniera unitaria per garantire gli studenti siciliani per il futuro, partendo dal dato consolidato quest’anno dell’attribuzione, al 30 aprile scorso, del 96,7% dei benefici a tutti gli studenti che hanno partecipato ai concorsi degli ERSU siciliani. Nei prossimi giorni si svolgerà a Palermo un incontro pubblico aperto alla stampa in cui verranno diffusi dati e report sullo stato del diritto allo studio universitario in Sicilia.

Intanto crescono le Università siciliane, +15%

“Cresce il numero degli iscritti negli Atenei siciliani e c’è anche chi sceglie di rientrare”. Lo afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, commentando positivamente i recenti dati rilevati dalle immatricolazioni delle Università di Catania, Enna, Messina e Palermo. “Come ha già dichiarato il ministro Messa, in Sicilia le immatricolazioni crescono del 15% rispetto allo scorso anno – spiega Lagalla – e la Regione Siciliana, avendo ampliato la quota di beneficiari delle borse di studio promuovendo l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie agli studenti di ritorno da Atenei di altre regioni, ha favorito la scelta di 134 studenti che, già iscritti ad altri Atenei italiani, hanno deciso di rientrare in una delle Università della nostra Isola. Si tratta certamente di un inizio, spinto dalla pandemia, che indica una promettente inversione di tendenza”.