• Millanta di essere appartenente al clan Cappello-Bonaccorsi per estorcere merce
  • Un imprenditore lo denuncia e lo fa arrestare per estorsione
  • Le indagini della DDA di Catania e della squadra mobile

La Polizia di Stato ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere, emessa in data 19.10.2021 dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di B. F., 47 anni, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini della DDA

Il provvedimento dopo le indagini della DDA di Catania e condotta dalla Squadra Mobile, scaturita dalla denuncia di un imprenditore nel settore della vendita all’ingrosso di cialde di caffè, il quale ha fornito all’indagato, anch’egli titolare di fatto di un’azienda nel medesimo settore, merce per un costo complessivo di poco meno di 30.000 euro.

Finge di essere appartenente al clan Cappello – Bonaccorsi

Una piccola parte della somma totale era stata pagata dall’acquirente in contanti e parte con assegni postdatati, firmati dall’indagato, risultati insoluti per mancanza di fondi. Dopo le reiterate richieste di saldo della merce, l’indagato, per sottrarsi al pagamento del proprio debito, ha minacciato il venditore prospettandogli gravi danni economici alla sua attività nonché alla propria incolumità personale. Avrebbe millantato l’appartenenza al clan Cappello – Bonaccorsi e un’asserita parentela con Niko Pandetta, lasciando intendere che se non avesse rinunciato alla pretesa creditoria, sarebbe andato incontro a gravi conseguenze.

Pluricondannato era sotto Sorveglianza Speciale

L’indagato voleva ottenere un ingente quantitativo di merce, conseguita illecitamente, che avrebbe riversato sul mercato a costo zero. B. F., che ha condanne per plurime violazioni delle disposizioni sulle armi, rapina, furto ed associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, è stata anche contestata l’aggravante perché mentre minacciava e estorceva era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno.