Catania prima città italiana ad aver implementato un sistema sismico di monitoraggio urbano sul rischio. E’ uno degli aspetti emersi nel corso del primo “Existing Building Forum“, l’evento internazionale che si è tenuto allo Sheraton Four Seasons di Catania. Appuntamento organizzato dal dipartimento di Ingegneria civile ed architettura dell’università di Catania, dall’ordine degli ingegneri e da Tradimalt spa, azienda impegnata nella ricerca e nello sviluppo di politiche di sostenibilità edilizia. In questo contesto la parola d’ordine di tutti gli addetti ai lavori è stata quella della necessità prevenire anziché ricostruire.

Sicilia territorio ideale di studio

Vincenzo Coniglio, presidente e amministratore di Tradimalt, ha espresso il proprio orgoglio per la partecipazione di esperti internazionali. Ha quindi sottolineato l’importanza della sensibilizzazione e della formazione sul tema, con i conseguenti benefici in termini economici e di sicurezza. Il forum è uno dei risultati connessi ai progetti di ricerca e collaborazione che coinvolgono l’azienda messinese e il polo universitario catanese, orientati alle buone pratiche per garantire la sicurezza sismica. I relatori hanno presentato soluzioni innovative per la mitigazione del rischio sismico, per il rinforzo strutturale del patrimonio edilizio esistente e discusso sull’importanza della prevenzione. In alcuni casi, della necessità della demolizione e ricostruzione. Ivo Caliò, docente dell’università di Catania, ha evidenziato che la Sicilia, con la sua storia sismica, è il territorio ideale per elaborare strategie innovative di miglioramento della sicurezza statica e sismica degli edifici.

Mezzo secolo di terremoti, i dati

La ricerca e la riqualificazione indicati come pilastri fondamentali per garantire la resilienza delle comunità di fronte a potenziali eventi sismici. Mauro Scaccianoce, presidente dell’ordine degli Ingegneri di Catania, ha richiamato l’attenzione su dati significativi. Evidenziando la necessità di invertire la tendenza attuale, puntando sulla prevenzione piuttosto che sulla ricostruzione. Ha proposto un’iniziativa che include finanziamenti straordinari, incentivi fiscali duraturi nel tempo e l’introduzione del fascicolo del fabbricato e del certificato sismico. Durante l’evento sono stati presentati dati rivelatori che offrono uno sguardo approfondito sulla situazione sismica degli ultimi decenni. “Negli ultimi 50 anni, soltanto in Italia – ha detto il presidente Scaccianoce – si sono verificati sette terremoti gravi, che la Protezione civile ha stimato in costi complessivi di ricostruzione pari a 150 miliardi di euro, corrispondenti a una media di 3 miliardi l’anno”.

Le vittime in 50 anni

Questi numeri, tuttavia, rappresentano solo una parte del prezzo inaccettabile pagato in termini di vite umane, con circa 5 mila vittime registrate negli ultimi 40 anni. Alla luce di questi dati, Paolo La Greca, vicesindaco di Catania, ha sottolineato l’importanza di agire. “La forte partecipazione istituzionale a questo evento di alta qualità – ha detto – rappresenta un’opportunità unica per il territorio, che necessita di rigenerazione piuttosto che di nuove espansioni”. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati da Stefano Branca, direttore dell’osservatorio di Geofisica, i progressi compiuti nella messa in sicurezza degli edifici. Tutto ciò attraverso l’installazione di sensori. Mentre Bassam Izzuddin dell’Imperial College London ha presentato una strategia innovativa basata su controventi esterni per intervenire senza disturbare gli occupanti durante i lavori.

l’Ingv: “Catania all’avanguardia”

“Catania – ha poi voluto evidenziare Domenico Paternò, presidente dell’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) – è la prima città italiana ad aver implementato un sistema sismico di monitoraggio urbano, fornendo informazioni cruciali per la mitigazione del rischio sismico”. La presidente di Ance Giovani Catania, Emilia Colombrita, ha sottolineato l’impegno nell’educare “sia i privati che gli enti pubblici sulla prevenzione sismica”. Bisogna proporre soluzioni tecniche attraverso progetti di ricerca e c’è la necessità di interventi politici ed economici con leve fiscali per incentivare la tutela del patrimonio immobiliare.

“Siamo particolarmente contenti – ha poi detto Matteo Ignaccolo del dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’università di Catania – per la qualità dell’evento. Ma anche per il fatto in sé che questo derivi da un rapporto di collaborazione, la cosiddetta ‘terza missione’, tra il nostro dipartimento e un’azienda di primaria importanza del settore produttivo. Una collaborazione che diventa elemento propulsore per riunirci anche con le pubbliche amministrazioni e i vari decisori locali, in modo tale da spingere a decidere e a portare la ricerca, da un piano squisitamente teorico, ad applicazione pratica, utile per il territorio”.

Il forum è stato patrocinato da Ance, ordine e fondazione degli Architetti, fondazione e ordine degli Ingegneri, Ingv, Protezione civile nazionale, associazione ingegneria sismica italiana e supportato dalle aziende gruppo sismica e G&P Intech, oltre alla linea specialistica QuakeProof di Tradimalt.

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