“Se mi aspettavo una fine così drammatica? Purtroppo sì. Lui era caratterialmente chiuso e asociale. Non l’aveva mai picchiata, ma più volte l’aveva minacciata di morte”. Così l’avvocato Patrizia Pellegrino, sull’uccisione di Rosaria ‘Sara’ Parisi, 58 anni, assassinata a colpi di pistola dal marito, Francesco Privitera, 58 anni, dal quale era in corso il divorzio. Il legale ha assistito la donna durante la causa di separazione iniziata sei anni fa e ricorda ancora le minacce dell’uomo che costrinsero Sara Privitera a presentarsi a un’udienza “scortata dai carabinieri perché lui aveva minacciato di ucciderla là, davanti a tutti”. Lo aveva anche detto a uno dei loro due figli maschi. La donna aveva una terza figlia, da un primo matrimonio, che vive a Londra.
“Avevamo presentato una querela sulle minacce – aggiunge l’avvocato Patrizia Pellegrino – ma era stata archiviata, ricondotta a liti tra coppie che si separano. Poi lei si era rivolta anche a un centro antiviolenza di Catania perché lui la seguiva e continuava a minacciarla, anche se non l’ha mai picchiata”. Da ambienti giudiziari si apprende che la donna negli ultimi anni aveva sostenuto che i rapporti erano cambiati, che lui aveva modificato i suoi atteggiamenti e che sarebbe capitato di uscire insieme. Sul movente il legale è perplessa: “lei era una donna solare – spiega l’avvocato – piena di contatti e attiva anche su Facebook dove seguiva anche un gruppo di separati e divorziati: avrà scambiato qualche battuta per una relazione”.
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