“Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani” è lo slogan della mobilitazione che vedrà Cgil, Cisl e Uil scendere in piazza oggi in tutta Italia.

A Catania, la manifestazione si snoderà lungo via Etnea, con concentramento, alle 9, in piazza Stesicoro e conclusione in piazza Manganelli. Parteciperanno i segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Rosaria Rotolo (Cisl) e fortunato Parisi (Uil), con le testimonianze di lavoratori di settori in sofferenza e l’intervento finale di Michele Pagliaro, segretario generale Cgil Sicilia.

I temi della protesta, indetta su scala nazionale, vanno dalla richiesta di modifica della Legge Fornero, alla “flessibilità per tutti”, dal “rispetto per la fatica e i lavori diversi”, a “pensioni dignitose oggi e domani”.

Per Cgil, Cisl e Uil, infatti, è necessario un intervento strutturale di riforma della legge Monti-Fornero che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle per riaffermare solidarietà, flessibilità ed equità. Tale riforma è urgente anche per sbloccare il mercato del lavoro e offrire occupazione ai giovani, pesantemente penalizzati dall’attuale normativa, sia per il loro futuro pensionistico, che per il sostanziale blocco del turn over.

Pensioni dignitose per i giovani e per i lavoratori precari vanno garantite inserendo elementi correttivi sul funzionamento del sistema contributivo. Andrà assicurato in tal modo un trattamento pensionistico adeguato e dignitoso a chi svolge e ha svolto lavori saltuari, discontinui, con retribuzioni basse o è entrato tardi nel mercato del lavoro. E tutto ciò promuovendo nel contempo schemi di solidarietà intergenerazionale, anche attraverso la contribuzione figurativa.

Secondo Cgil, Cisl e Uil è necessario un accesso flessibile al pensionamento, a partire dall’età minima di 62 anni oppure idonee combinazioni di età e contributi rispondenti alle esigenze di vita delle persone. Accanto a ciò, occorre prevedere anche la pensione anticipata con 41 anni di contributi per tutti i lavoratori e le lavoratrici, senza penalizzazioni e senza collegamento con l’attesa di vita.

Importante è poi riconoscere il lavoro di cura all’interno della famiglia, svolto soprattutto dalle donne, penalizzate dalla riforma Fornero. Tale lavoro supplisce alle carenze del sistema di welfare ma provoca buchi contributivi che determinano una forma femminile di povertà pensionistica. Anche per esso è necessario poter ricorrere alla contribuzione figurativa.

Cgil, Cisl e Uil vogliono che sia realmente riconosciuta la diversità dei lavori, con particolare riferimento ai cosiddetti lavori usuranti, ripensando la normativa ed estendendo la platea dei beneficianti e i settori coinvolti.

Vanno tutelate anche le “pensioni in essere”, con meccanismi più idonei a salvaguardare il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla rivalutazione annuale.

Va rafforzata, infine, la previdenza complementare, riportando all’11 per cento l’imposta sostitutiva innalzata al 20 per cento per una malintesa idea di equiparazione alle rendite finanziarie.

La nostra iniziativa sulle pensioni guarda agli anziani ma anche ai giovani. In un mondo del lavoro sempre più incerto e precario bisogna da un lato lottare per l’occupazione dall’altro per garantire assegni pensionistici dignitosi a tutti, ai pensionati di oggi e a quelli di domani”: lo ha detto Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, nel comizio tenuto  a Catania durante la manifestazione.

“In questi ultimi anni – ha aggiunto Pagliaro- si è cercato di far fronte ai buchi dei conti pubblici  solo prelevando dalle tasche di lavoratori e pensionati e incidendo negativamente sui diritti. Di contro le politiche per il lavoro messe in campo si sono e si stanno rilevando inadeguate. Noi- ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia- siamo qui oggi per un cambiamento radicale, per ridare dignità al lavoro e alle pensioni, per dire basta a politiche becere e inique che stanno pesando soprattutto in regioni come la Sicilia in cui la povertà è ormai alle stelle”.

Pagliaro ha ricordato i temi della mobilitazione unitaria che si sta svolgendo oggi in tutta l’Italia.

“Vogliamo anche dire basta- ha detto Pagliaro- all’immobilismo del governo regionale. Un altro anno e mezzo così- ha rilevato- e resteranno solo le macerie. E’ giunta l’ora che tutti i siciliani si mobilitino con noi per pretendere un vero cambiamento”.

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