Una ‘pacifica, ma forte opposizione’. E’ quella del movimento dei Forconi che in partenza da Catania, domani mercoledì 30 marzo, protesteranno sotto la sede dell’Ars a Palermo.
“Ci piacerebbe se qualcuno tra i cultori delle regole della democrazia – scrivono i rappresentanti del movimento – che non vede di buon occhio questi Forconi, ci spiegasse dove sta scritto che chi governa ha, oltre a tutto il resto, la facoltà di cestinare un intero popolo. Noi abbiamo già lanciato una proposta: presidiare e occupare Palazzo dei Normanni che non ci risulta essere la lussuosa residenza privata di pochi, ma la sede del parlamento dei siciliani”.
Il J’accuse dei Forconi è contro il governo del presidente Rosario Crocetta. “Non se ne puo’ piu’ delle parole – scrivono in una nota – dell’arroganza e della strafottenza di questa scandalosissima classe dirigente”.
“Stiamo sbagliando valutazione o la Sicilia è una delle zone più povere d’Europa? – si interroga Mariano Ferro – sono anni che chiediamo scelte politiche che mettano il mondo agricolo in condizione di produrre reddito e non debiti, abbiamo preteso troppo? Lo stato di crisi? Che ce ne facciamo di una bella scatola vuota o forse è qualcos’altro? Ci spieghino. Psr? Con queste prospettive, ad essere interessate rimarranno solo le agro-mafie. Le norme di salvaguardia? L’Europa ha già detto di no. Revisione del trattato Euro-Mediterraneo? Ha già risposto Hogan, non è prevista nessuna revisione. La Gdo ? Un mostro economico che fa quel che vuole, forse il problema numero uno. Cosa racconteremo stavolta a chi è con l’acqua alla gola e non sa come fare per pagare banche e fornitori ? E quanti sono ? Gli togliamo tutto e lo regaliamo agli onnipresenti sciacalli ? Venderemo all’asta intere città ? (Si provi a chiedere a campione agli istituti di credito di Pachino o Vittoria).
“Non avete risposte ? L’Europa non ci consente ? Qual e’ il ruolo del produttore italiano in questo contesto ? di certo non puo’ continuare ad essere l’anello debole che paga per tutti. Può un Governo riuscire a trovare miliardi di euro per salvare le banche dei truffatori e fallire nella ricerca di soluzioni per un’intera economia onesta che collassa? E’ facile lo scarica barile sull’Europa ma non può essere una giustificazione per mollare tutti al loro destino. La realtà è li, anestetizzarla sarà complicato, nè i Sindaci nè Coldiretti possono farcela. abbiamo sete di equita’ di trattamento. Non c’è più spazio per soluzioni tampone. Il danno grave da terremoto economico c’è già, lo si affronti, ma non con le farse, la beffa è insopportabile. Servono moratorie urgenti e coperture finanziarie consistenti. I lavoratori delle Province distrutte, il latte, i pomodori, la vertenza Almaviva, Gela e l’ENI, le arance, i No TRIV, il grano, l’edilizia bloccata, la carne, il commercio che chiude, tutto ha un filo rosso che accomuna tutto e tutti”.
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