Il personale del Commissariato di Acireale (CT) ha dato esecuzione a 4 ordini di esecuzione per la carcerazione, per condanne definitive, emesse dalla Procura di Catania nei confronti di 4 persone condannate a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata ai furti in appartamento e ricettazione di oggetti e beni provento dell’attività illecita.
I fatti dal 2017 al 2018
I fatti per i quali i quattro sono stati condannati e arrestati risalgono al periodo di fine 2017 – inizio 2018, allorquando gli stessi si resero responsabili di numerosi furti in abitazione. La complessa e articolata indagine, supportata da attività tecniche d’intercettazione telefonica e ambientale, ha tratto spunto da una serie di episodi predatori nel comprensorio acese, che, per caratteristiche e modalità esecutive analoghe, hanno indirizzato gli investigatori verso alcuni noti pregiudicati locali operanti in tale ambito criminale.
Ricostruita la rete criminale
L’attività investigativa, dunque, ha permesso di ricostruire la struttura e le dinamiche di un’associazione per delinquere, ben radicata nel territorio, ma operante anche in altri comuni della provincia, finalizzata alla commissione di furti seriali. Gli episodi predatori incriminati sono ben tredici, realizzati con sequenza seriale ai danni di altrettanti appartamenti e ville ubicate tra i Comuni di Acireale, Aci S. Antonio, Trecastagni, Pedara, Nicolosi e Zafferana Etnea, il cui ingente e variegato bottino è stato in buona parte recuperato e già restituito ai legittimi proprietari. Le indagini hanno evidenziato la sussistenza di una rete di soggetti, dedita al riciclaggio dei beni rubati.
Il blitz dei poliziotti
La devastante azione criminale del gruppo fu interrotta all’esito delle indagini del Commissariato di Acireale che, il 6 novembre 2018, portò a esecuzione le misure cautelari, di diverso tipo, dalla custodia cautelare in carcere all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 8 persone ritenute coinvolte nella diffusa e pervicace attività criminale.
Commenta con Facebook