Una mossa avventata e sospetta al tempo stesso ha giocato un brutto scherzo ad un presunto spacciatore nel catanese. Arrestato dai carabinieri un 22enne residente a Zafferana Etnea, con precedenti di polizia. L’accusa per lui è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La mossa avventata

Ad operare i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Giarre che hanno dato vita ad una intensificazione dei servizi di prevenzione generale. Il tutto su input del comando provinciale di Catania per contrastare l’illegalità diffusa e, in particolare, i fenomeni delinquenziali connessi allo smercio di droga. la pattuglia in questo caso specifico, nel transitare lungo la via principe di Piemonte, si è accorta di come un ragazzo, alla vista della pattuglia, avesse tentato di nascondersi. Si era abbassato repentinamente tra le auto parcheggiate.

I sospetti, accerchiato e fermato

Insospettiti dalla mossa, i carabinieri hanno quindi velocemente raggiunto il veicolo e si sono posizionati in modo da bloccarlo. Manovra messa in atto per evitare una potenziale fuga. Quindi hanno proceduto al controllo del giovane, evidentemente agitato. Il ragazzo sottoposto a perquisizione aveva nella tasca anteriore destra dei suoi pantaloni un pacchetto di sigarette. In realtà era utilizzato come nascondiglio per la droga. L’involucro, infatti, conteneva 20 dosi di cocaina del peso complessivo di 10 grammi, ognuna accuratamente termosaldata col cellophane. Il conseguente arresto del pusher è stato convalidato dall’autorità giudiziaria.

Arrestato altro giovane già ai domiciliari

Continuano quindi a susseguirsi gli arresti per spaccio nel Catanese. Appena qualche giorno fa l’ennesima operazione che ha visto come protagonista un altro giovane che era già agli arresti domiciliari per spaccio di sostanze stupefacenti, ma continuava nella sua attività illecita da casa sua ricevendo i “clienti”. Per questo motivo, un 29enne catanese è stato trasferito in carcere dopo le indagini dei carabinieri e dopo la richiesta da parte della procura generale della Repubblica etnea della sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella, maggiormente afflittiva, della custodia in carcere. I militari dell’Arma della stazione di Piazza Dante hanno così eseguito la misura firmata dalla Corte d’Appello.

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