Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di cinque migranti a Pozzallo disposto dal Questore di Ragusa. Il provvedimento è stato adottato dal giudice Rosario Cuprì, il collega del giudice Iolanda Apostolico che ha già emesso nei giorni scorsi un analogo dispositivo per sei tunisini. Attualmente, a quanto si apprende, non ci sarebbero altri decreti da convalidare e nell’area riservata di Pozzallo non ci sono migranti presenti.

Stop anche a Potenza

Il giudice del Tribunale di Potenza Filippo Palumbo non ha convalidato il trattenimento, disposto dal questore di Forlì, di un cittadino tunisino richiedente asilo nel Cpr di Palazzo San Gervasio (Potenza). Interpellata dall’ANSA, l’avvocato Angela Maria Bitonti, referente per la Basilicata dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) ha confermato la notizia pubblicata sul sito di Repubblica.

Il cittadino tunisino era arrivato in Italia nel mese di novembre del 2022, richiedendo asilo a Palermo. Poi nei giorni scorsi, ha fatto un’altra richiesta alla Questura di Forlì che ne ha disposto il trattenimento nel Cpr di Palazzo San Gervasio. Ieri il giudice Palumbo del Tribunale di Potenza non ha convalidato il trattenimento per il cittadino tunisino, che – secondo quanto riferito all’ANSA dall’avvocato Alessandro Praticò dell’Asgi – era in possesso del passaporto. “Mancava – ha aggiunto Praticò – il minimo dei presupposti per un provvedimento di applicazione delle procedure di frontiera”.

Il carabiniere e il mistero del video della Apostolico

Il carabiniere indicato come l’autore del video in cui vede il giudice Iolanda Apostolico partecipare alla manifestazione di protesta al porto di Catania contro le politiche migratorie del governo avrebbe negato alla Procura di essere l’autore del filmato. Il militare, sentito come persona informata sui fatti per oltre 90 minuti dal procuratore facente funzioni, Agata Santonocito, secondo quanto si apprende, avrebbe detto di non avere girato lui il video. Di conseguenza anche di non avere confessato e quindi ritrattato alcunché. Il carabiniere, sentito come testimone, era da solo e con non il suo legale, l’avvocato Christian Petrina.

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