Sono tre, due maggiorenni e un minorenne, le persone che la Polizia di Stato ha individuato quali maggiori responsabili della guerriglia arbana durante la manifestazione della sera di domenica 25 ottobre in piazza Università. Si tratta di  G.G. di 27 anni, T.G.S. di 24 anni e un diciassettenne.

I fatti si riferiscono alla protesta dell’ultima domenica di ottobre, inscenata da titolari e lavoratori di esercizi commerciali contro le restrizioni imposte con provvedimenti governativi e regionali, con una manifestazione in piazza Duomo e in via Etnea, nel tratto adiacente la sede della Prefettura, al grido di “Se tu mi chiudi, tu mi paghi”.

La pacifica protesta si è trasformata in una guerriglia da parte di persone non interessate alla protesta dei commercianti. Fumogeni e “bombe carta” sono state lanciate col chiaro intento di agitare gli animi dei presenti, senza però riuscire nel loro scopo stante l’intervento di personale della Digos che è riuscito a bloccare l’autore del lancio di una bottiglia di vetro ma è stato immediatamente accerchiato da un gruppo di facinorosi, quasi tutti travisati con sciarpe di colore nero, cappucci e mascherine, che hanno reagito con calci e pugni, allo scopo di sottrarre al fermo il responsabile del lancio.

Uno degli agitatori, a volto scoperto, impugnando una cintura con una grossa fibbia, ha sferrato una violenta cinghiata all’indirizzo di uno dei poliziotti, colpendolo al braccio sinistro posto a protezione del viso. Tale gesto, supportato da urta e spintoni degli altri fomentatori ivi presenti, ha impedito, di fatto, la compiuta identificazione dei facinorosi che, in tal modo, sono riusciti a dileguarsi, approfittando anche delle particolari condizioni di ordine pubblico.

Le indagini effettuate dalla Digos hanno consentito di individuare l’uomo  che aveva sferrato il colpo di cinghia all’indirizzo degli agenti e di identificarlo per G.G., di anni 27 che appartiene al gruppo ultras della curva sud dello stadio “Angelo Massimino”. A inchiodare G.G., vi sono anche alcuni video nei quali lo stesso è stato inquadrato e ripreso mentre in testa a un gruppo di persone li fomentava istigandoli affinché indirizzassero la loro rabbia verso i poliziotti che si trovavano nei pressi.

Identificato anche un giovane che lanciava una bomba carta, riconosciuto e identificato nel minorenne poi indagato. A riscontro dell’inconfutabile riconoscimento a opera del personale intervenuto, anche il diciassettenne appare in uno dei video registrati ed è immortalato durante le fasi del lancio di petardi.

Gli investigatori hanno riconosciuto anche colui che aveva lanciato la bottiglia di vetro la sera del 25 ottobre e che era stato aiutato a dileguarsi dai facinorosi che avevano colpito con calci e pugni i poliziotti intervenuti. Si tratta di T.G.S., 24 anni.  I tre sono stati denunciati a diverso titolo. I  maggiorenni alla Procura della Repubblica, il minorenne alla Procura della Repubblica dei minori.