Ha gravi patologie che non gli consentono di stare in carcere, il Tribunale della Libertà gli concede i domiciliari. Il Tribunale della Libertà di Catania ha così accolto l’appello presentato dai difensori di Concetto Puglisi, difeso dai legali Giuseppe Lipera e Ornella Valenti. L’uomo era in carcere perché arrestato nell’ottobre del 2018 nell’operazione condotta dai Carabinieri di Catania denominata “L’Aquila”. Il maxi blitz dei Carabinieri ha portò in manette 18 persone ritenute vicine alla famiglia Santapaola-Ercolano.  Puglisi andrà ai domiciliari per gravi motivi di salute.

Per Puglisi, 39 anni, affetto da gravi patologie, il Gip di Catania, sulla base di una perizia d’ufficio attestante che le condizioni di salute del detenuto erano compatibili con il regime carcerario, aveva rifiutato la scarcerazione. I difensori dell’uomo hanno impugnato il provvedimento di rigetto al Tribunale del Riesame di Catania ritenendo che la perizia non evidenziava che le gravissime patologie del detenuto potessero cagionargli la morte se continuava ad rimanere ristretto in ambito carcerario.

Il Tribunale della Libertà ha così disposto una nuova perizia le cui conclusioni non si discostavano a quelle precedenti ma che però contrastavano quelle avanzate dal consulente di parte che ha dimostrato come le patologie del 39enne fossero incompatibili con il carcere. Il Tribunale etneo ha dunque accolto la richiesta della difesa e ha disposto la scarcerazione del detenuto.