Beni per oltre 23 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Catania a Giovambattista Puccio, imprenditore di Vittoria , in provincia di Ragusa, del settore dell’imballaggio dell’ortofrutta.
Imprenditore vicino alla ‘Stidda’
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale etneo, su richiesta della locale Dda, e dispone anche, per l’uomo, la sorveglianza speciale per tre anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Secondo l’accusa, Puccio, condannato per rapina, lesioni personali e tentata estorsione aggravata e continuata, sarebbe “storicamente vicino all’associazione mafiosa della Stidda” e “grazie al suo appoggio è riuscito ad avere una posizione dominate nel mercato degli imballaggi dei prodotti ortofrutticoli”.
Società e beni frutto di attività illecite
La Procura di Catania ritiene che “le società e imprese individuali facenti capo a Puccio siano state frutto della condotta illecita dell’imprenditore, che le ha gestite con metodo mafioso, incrementandone in tal modo la capacità di penetrazione e condizionamento nel mercato”. Il provvedimento di confisca, basato su indagini del Gico del Nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania, riguarda otto società e imprese individuali, un fabbricato commerciale, due auto e un motoveicolo e rapporti finanziari intestati o comunque riconducibili a Puccio.
Un’altra confisca ma della Dia una settimana fa nel Nisseno
La Direzione Investigativa Antimafia (DIA), il 21 luglio scorso, aveva confiscato beni appartenenti ad un altro imprenditore risultato vicino alla mafia nissena. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Caltanissetta, Sezione Misure di Prevenzione.
Vicino alla mafia di Caltanissetta
Il provvedimento, che fa seguito la proposta di misura di prevenzione patrimoniale e personale avanzata dal Direttore della DIA, prende origine da un’attività finalizzata alla localizzazione dai patrimoni illeciti riconducibili alla mafia. prima il sequestro, poi la confisca definitiva per l’uomo ritenuto vicino alla mafia nissena che nel tempo è riuscito a costituire in seno all’imprenditoria del luogo numerose attività economiche “inquinate” o “compromesse” da cui è riuscito a ricavare una ingente ricchezza personale.
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