Autovetture, conti correnti e rapporti finanziari oltre a due imprese edili intestate a padre e figlio. E’ il sequestro di beni operato dalla dia di Palermo nei confronti di un imprenditore condannato in appello per partecipazione all’associazione mafiosa e giudicato socialmente pericoloso nell’ambito di questo provvedimento. Si tratta di Girolamo Enea, 50 anni.

L’operazione della Dia

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito, su disposizione del Tribunale di Palermo, un provvedimento di sequestro di beni mobili ed immobili e quote aziendali nella disponibilità di un imprenditore attivo nel settore edile. L’uomo già tratto in arresto nell’ambito di una precedente operazione antimafia, è stato condannato dalla Corte di Appello di Palermo alla pena di anni 5 di reclusione per aver fatto parte dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra” con il ruolo di soggetto deputato a tenere i rapporti tra i sodali e un boss latitante informando quest’ultimo di tutte le vicende dell’associazione, affidandogli la gestione della “cassa” della famiglia attraverso la riscossione delle ingenti somme di denaro.

La misura di prevenzione

Il provvedimento eseguito trae origine dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione a firma congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia sulla scorta di complessi accertamenti patrimoniali. Gli investigatori hanno effettuato una ricostruzione contabile estesa al nucleo familiare dell’indagato e, così, delineato quella che l’accusa ritiene una rilevante sproporzione tra le risorse reddituali lecite e il cospicuo patrimonio a lui riconducibile costituito da beni mobili, immobili e società frutto di attività illecite poste in essere nel corso degli anni.

Il provvedimento del tribunale

Il Tribunale di Palermo ha quindi formulato nei confronti dell’imprenditore, un giudizio di pericolosità sociale qualificata e ha disposto il sequestro del suo patrimonio costituito da immobili, terreni edificabili, nonché della quota pari al 95% di un’impresa edile, del capitale sociale e del compendio aziendale di un’ ulteriore società operante nel medesimo settore intestata al figlio del proposto, autovetture, conti correnti e rapporti finanziari per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.

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