- I due avevano ricevuto incarico di rubare dei mezzi ai danni di una ditta edile di Santa Maria del Belice
- Uno dei due percepisce reddito di cittadinanza
- Entrambi sono stati tradotti al carcere di Bicocca dove doranno scontare una pena di 4 anni di reclusione
I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Catania, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso lo scorso 7 luglio dalla procura generale presso la corte d’Appello di Palermo, hanno arrestato il 53enne Carmelo Bruno ed il 44enne Roberto Carobene, entrambi di Motta Sant’Anastasia. Dovranno scontare una pena di 4 anni di reclusione per furto aggravato dal metodo mafioso.
Operazione Icaro
I due erano stati coinvolti nelle attività investigative coordinate dalla procura di Agrigento nell’ambito dell’operazione denominata Icaro del 2015 e, nello specifico, avevano ricevuto incarico da parte di un esponente della famiglia mafiosa di Santa Maria del Belice (in provincia di Agrigento) di compiere, in quel comune, un furto di mezzi per il movimento terra ai danni di una ditta edile appaltatrice di lavori pubblici.
L’arresto di Carobene è avvenuto in viale Mario Rapisardi intorno alle 17.30 quando una pattuglia della radiomobile ha notato transitare una Fiat 500 con due persone a bordo e, insospettiti dall’atteggiamento degli occupanti, hanno proceduto al controllo.
Percepisce reddito di cittadinanza
Dopo i primi accertamenti, i militari hanno appurato le generalità di Roberto Carobene e che questi risulta percepire il reddito di cittadinanza.
Bruno rintracciato in un bar di San Cristoforo
Carmelo Bruno, invece, è stato rintracciato ed arrestato dopo una indagine della squadra Lupi in un bar di via Adamo nel quartiere San Cristoforo.
Entrambi gli arrestati, che dovranno espiare la pena di 4 anni di reclusione per furto aggravato dal metodo mafioso, sono stati tradotti al carcere catanese di Bicocca.
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