“Non crediamo più alla trasparenza degli amministratori nel governo della cosa pubblica. Irregolarità e favoritismi, spesso ai limiti della illegalità, sembrano all’ordine del giorno”, comincia così una nota dell’Associazione CittàInsieme in cui si commenta l’inchiesta giudiziaria sulle nomine alla SAC, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Catania.
“Al di là dei possibili, forse remoti, rilievi penali della vicenda, notizie di stampa come questa non ci meravigliano affatto – si legge nel comunicato -. Gli annali della nostra terra sono fertili di nomine per incarichi non curanti dei requisiti previsti dalla legge, ma rispondenti piuttosto alle alleanze trasversali, alle amicizie e ai favoritismi”.
CittàInsieme richiama quindi l’attenzione sul processo di privatizzazione e di quotazione in borsa della Sac parlando di silenzio assordante: “Un’operazione da centinaia di milioni di euro – scrive l’associazione – di cui i catanesi sanno poco e nulla. E sulla quale auspichiamo un dibattito aperto a tutti i cittadini, i veri “azionisti” del sesto scalo più importante d’Italia, affinché pure in questo caso non finisca tutto come al solito”.
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