Si è svolto a Catania il convegno sul tema “Diabete mellito tipo 1: aspetti epidemiologici, giuridici ed assistenziali con applicazione delle linee guida Inps”.

L’appuntamento, organizzato da AGD Sicilia e dall’Asp di Catania, sotto la responsabilità scientifica del direttore sanitario dell’Asp di Catania,  Franco Luca, e di Anna D’Agata, direttore dell’UOC Vigilanza Farmaceutica ed Ispezione-Dipartimento del Farmaco, ha offerto sia una favorevole, quanto attesa, occasione di approfondimento delle linee guida dell’Inps relative alla “Valutazione a fini di invalidità civile e handicap del minore affetto da diabete mellito tipo 1”; sia un utile quanto necessario momento di confronto con i medici delle Commissioni per l’accertamento dell’invalidità civile.

“Con questo Convegno abbiamo inteso far luce sulle linee guida dettate dall’Inps – afferma Bruno Azzaro di AGD Sicilia – che se nel principio “normano” l’operato delle Commissioni per l’accertamento dell’invalidità civile, nella pratica trovano ancora scarsa applicazione per il riconoscimento dei requisiti in base alla legge 104  In questo senso ringraziamo  Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp di Catania, per avere accolto la nostra proposta divulgativa e avere valorizzato il Convengo elevandolo a momento formativo”.

La Commissione medica superiore dell’Inps, grazie anche alle risultanze della V Conferenza nazionale delle associazioni di volontariato, organizzato da Diabete Italia a novembre del 2015, ha redatto ed emanato delle linee guida per fornire, alle Commissioni  mediche per l’accertamento dell’invalidità, uno strumento utile ad applicare in modo omogeneo le leggi vigenti per i minori affetti da diabete mellito di tipo 1.

Nel corso della giornata sono stati trattati diversi aspetti attinenti alla questione: da quelli epidemiologici e biopsicosociali, presentati rispettivamente da  Emanuela Caruso e Donatella Lo Presti, rappresentanti del Centro di riferimento regionale di Diabetologia pediatrica del Policlinico di Catania; a quelli  legislativi, discussi dall’avvocato Raffaele Pediliggieri, esperto in materia previdenziale.

Il ruolo svolto dalle associazioni di volontariato in sanità è stato ben delineato da Gianni Lamenza, presidente di Diabete Italia e di AGD Italia, che con il suo intervento ha evidenziato come il diabete giovanile sia una patologia che coinvolge tutta la famiglia.

Particolarmente atteso l’intervento di Onofrio De Lucia, coordinatore generale medico legale, vicario Inps che ha spiegato in modo esaustivo le linee guida, specificando i criteri per la valutazione.

“Fughiamo qualsiasi dubbio – ha detto -, non stiamo dicendo che il diabete mellito provoca invalidità del minore, non vogliamo stigmatizzare;  intendiamo, invece, dare un contributo alla fase di maturazione di questi minori. Non si tratta di etichettare come invalido un bambino, ma di riconoscere l’esistenza in lui di una contestualità temporanea di difficoltà da cui dobbiamo aiutarlo ad uscire”.

Con le linee guida, l’Inps ha inteso uniformare i criteri di valutazione ai fini del riconoscimento di invalidità civile e handicap del minore affetto da diabete mellito tipo 1, in una realtà italiana che vedeva Regioni come la Toscana e la Liguria con il 100% di accoglimento delle istanze, e Regioni come la Basilicata dove il 31% delle istanze veniva respinto (dati Inps del 2014).

“Quando ci  troviamo di fronte ad un bambino – ha concluso De Lucia – dobbiamo sempre  ricordarci che la tutela del minore è un investimento, non è una spesa, non è un costo; è un investimento sociale in termini di formazione, in termini di crescita, di restituzione, anzi di affidamento al mondo degli adulti di un adulto che è capace di lavorare e di vivere nella società”.

Carlo Sciacchitano, dirigente medico dell’Inps di Catania, e Giuseppe Spampinato, presidente Commissione invalidi civili, hanno illustrato la situazione attuale dei rispettivi enti di competenza.

Soddisfazione per l’esito della giornata è stata espressa da Lamenza, presidente di AGD Italia, sodalizio che coordina le associazioni italiane per l’aiuto ai giovani e ai bambini con diabete e che raccoglie al suo interno circa l’80% delle associazioni di genitori in Italia.

“In quest’iniziativa ci sono tutti gli elementi che contraddistinguono, da quasi 20 anni, la nostra organizzazione – ha detto Lamenza -. Le buone pratiche, le competenze, il senso di responsabilità  messi in campo dai genitori delle nostre associazioni, in questo caso AGD Sicilia, diventano patrimonio comune grazie alla rete solidale che siamo riusciti a costruire nel tempo. Caratteristiche che ci hanno consentito di catalizzare l’attenzione delle Istituzioni”.

Articoli correlati