“Abbiamo il dovere di difendere e custodire l’Europa che abbiamo costruito”, lo ha detto il commissario regionale della DC Nuova, Totò Cuffaro, ieri pomeriggio, al convegno “Il futuro possibile dell’Unione Europea” a Palazzo Landolina, sede provinciale della Democrazia Cristiana, a Catania. Presenti anche Enzo Bianco, presidente dei Liberal Pd e Giovanni La Via, direttore generale dell’Università di Catania.

In Europa momento difficile

“In Italia come in Europa viviamo un momento difficile – ha dichiarato Cuffaro -. Abbiamo il dovere di difendere e custodire l’Europa che abbiamo costruito. Purtroppo viviamo una fase dove invece ciò che abbiamo creato viene picconato da processi di ideologizzazione, di populismo e da proteste senza costrutto. Ritengo, inoltre, che necessiti anche una giustizia europea ed è urgente mettere al centro dell’agenda politica il problema dei detenuti, spiegando a tutte le cittadine e i cittadini italiani per quale motivazione l’ergastolo, ad esempio, in Germania dura 20 anni mentre in Italia lo abbiamo trasformato in un fine pena mai. Chi sta in carcere deve avere la speranza di una vita libera”.

Cateno De Luca allontana i democristiani

“Non cercatemi, non cedo ai vostri ricatti”. Sono le parole di Cateno De Luca, ex sindaco di Messina e oggi candidato alla presidenza della Regione Siciliana con Sicilia Vera. “No, grazie. A queste condizioni andiamo avanti da soli.” Il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca risponde alle posizioni delle ultime ore espresse dal Movimento degli autonomisti che fa capo a Raffaele Lombardo e alla Democrazia Cristiana Nuova di Totò Cuffaro.

“La marcia indietro di Cuffaro”

“Negli ultimi giorni – spiega Cateno De Luca – sia il movimento di Lombardo che quello di Cuffaro sono usciti con note contrastanti. Nel giro di poche ore entrambi hanno prima spontaneamente dichiarato l’appoggio alla candidatura di Basile per poi affrettarsi a una repentina marcia indietro. Vi spiego cosa è successo. Sono venuti a battere cassa. Ancora una volta hanno messo sul tavolo accordi, poltrone, ma con me certi metodi non funzionano. Ho rifiutato il sostegno di Cuffaro perché ho detto chiaramente ai suoi amici che sono venuti a trovarmi che non faccio accordi con chi rappresenta a Messina la famiglia Genovese. Stesso discorso per Lombardo. Ero convito che certe vicende fossero servite per maturare ma non siete cambiati. Con me certi accordi non si fanno. Io sono contro questi sistemi senza se e senza ma”.