Appena sbarcata a Catania per un mini tour in Sicilia orientale, Giorgia Meloni chiarisce subito il concetto. La questione, ovviamente, è legata alla candidature nel centrodestra alle Regionali di novembre alla luce anche delle operazioni per allargare la coalizione anche agli alfaniani che proprio a queste latitudini conservano un certo peso elettorale.

“Guardi, per noi con il partito d’Alfano è stato sempre piuttosto difficile trovare degli accordi – spiega la leader di Fratelli d’Italia –. In alcuni casi, in altre regioni d’Italia si sono trovate delle intese con liste civiche che erano anche ispirate ai movimenti e ciò rende la cosa più gestibile, ma con il partito di Alfano è abbastanza complesso…”

E’ un no? Chiedono i giornalisti. Allora la Meloni sgrana gli occhi e argomenta: “Cerchiamo una coalizione per vincere, ma con il partito (Ap ndr) è difficile, poi valuteremo cosa utile per la vittoria”.

Fratelli D’Italia ha sempre mostrato una certa attenzione nei confronti della candidatura di Nello Musumeci, qualche tempo fa proprio a Catania fu Ignazio La Russa a dare una sorta di benedizione. Eppure non si può non tenere conto delle grandi manovre degli ultimi giorni, con Gianfranco Miccichè che ha anche fatto la spola fra la Sicilia ed Arcore per ricevere l’imprimatur direttamente da Silvio Berlusconi.

“Non ci sono sviluppi ulteriori sulla candidatura del centrodestra – chiarisce Meloni. Noi abbiamo sempre detto che Nello (Musumeci ndr) è un buon candidato, ma si tratta di capire se è un candidato che può vincere. L’obiettivo è avere una coalizione che possa ragionevolmente battere i proprio competitori”.

 

Più volte, e da diverse prospettive, si è detto che proprio i temi delle elezioni in Sicilia possano finire sul tavolo delle discussioni romane legate alla legge elettorale, tema questo in cui le posizioni spesso non coincidono all’interno delle stesse coalizioni, innescando un effetto tira e molla.

Meloni, però,  è trinciante: “ Non è merce di scambio, non lo facciamo mai con i bisogni della gente. Per noi la questione della Sicilia va affrontata a seconda dei bisogni dei siciliani. La legge elettorale, invece, è questione che riguarda gli interessi dei partiti, prevalentemente, ma noi continuiamo a fare le nostre proposte ritenendo che serve una legge sia fatta nell’interesse dei cittadini e non dei partiti che la scrivono perché purtroppo siamo in un tempo in cui scrive la legge elettorale pensa che debba farlo per tentare di vincere anche se non ha il consenso, per questo voglio tranquillizzare Renzi: non c’è una legge elettorale che ti possa far vincere se la gente non ti vuole votare…”

La leader di FdI conferma l’inclinazione del suo partito verso il sistema maggioritario: “Su questo, a livello nazionale, il centrodestra dovrebbe fare una proposta unitaria – dice – stiamo lavorando per provare ad arrivare a questo obiettivo, ma la Sicilia è un’altra cosa. I problemi della gente, per Fratelli d’Italia, vengono prima di quelli dei partiti…”

Parlando poi delle ‘cose di Catania’ Giorgia Meloni si dice fiera di essere “la prima forza d’opposizione a Bianco che è uno dei principali sostenitori dell’accoglienza infinita, fra quelli che hanno favorito la trasformazione dei b&b in centri per l’accoglienza, fra quelli che sostengono questa genialata dei permessi temporanei così nel frattempo l’Europa chiude Schengen e non potranno girare gli italiani”.

La leader di FdI promette di stare “lavorando per vincere e stiamo valutando quale possa essere la scelta migliore per dare alla Sicilia un governo che non sia la sinistra inconcludente di Crocetta o la sinistra ancora più inconcludente dei 5 Stelle. Io sono romana e dico ai siciliani: salvatevi!

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