Beni del valore di 4.8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Messina perché riconducibili a Concetto Bucceri, detto ‘Cricchiolo’ ritenuto organico alla famiglia mafiosa riferibile al clan Santapaola-Picanello di Catania.

Il provvedimento riguarda due imprese attive nel settore delle costruzioni ed opere di ingegneria civile, due fabbricati e otto terreni, utilizzati, in parte come sedi operative, 13 mezzi strumentali alle attività, una polizza vita e vari rapporti finanziari.

Dalle varie indagini emerge l’attività di mediazione di Concetto Bucceri, secondo gli investigatori realizzata in rappresentanza e nell’interesse del gruppo mafioso con la “famiglia dei barcellonesi (riconducibile a “cosa nostra siciliana” e operante sul versante tirrenico della provincia di Messina).

Bucceri sarebbe riuscito nel tempo, a schermare, attraverso la compiacenza di fidati prestanome, tra cui anche il figlio, imprese con fatturato considerevole ed operanti nel settore delle commesse pubbliche. Ciò gli ha consentito di accumulare illecitamente un patrimonio risultato essere, sulle base delle indagini finanziarie effettuate, sproporzionato rispetto ai redditi individuali ufficialmente dichiarati.

Bucceri sorvegliato speciale e indagato per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, rapina, truffa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e ricettazione, è stato coinvolto, in passato, in diverse operazioni di polizia tra le quali “Free Bank”, “Vivaio” e “Gotha” (che ha permesso, alla stessa Sezione Operativa Dia di Messina e al Ros dei carabinieri, di eseguire 24 ordinanze di custodia cautelare e di sequestrare preventivamente beni per 150 milioni di euro).

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