Un’operazione antimafia, con oltre 100 militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, è in corso tra Sicilia e Lombardia.

24 misure cautelari

Finanzieri stanno eseguendo un’ordinanza di misure cautelare personali e reali emessa dal Gip, su richiesta della Dda della Procura di Catania, nei confronti di 24 persone. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi.

Operazione ‘Tuppetturu’

Sull’operazione, denominata ‘Tuppetturu’, nome che in siciliano indica una piccola trottola di legno, si saprà di più nel corso della giornata non appena saranno stati completati gli arresti e le notifiche accompagnati dalle perquisizioni.

Meno di una settimana fa l’ultima operazione antimafia

L’ultima operazione antimafia in Sicilia risale a 5 giorni or sono ed è stata condotta dalla Dda nel Siracusano. In quella occasione

I Carabinieri del Nucleo investigativo di Siracusa e della Compagnia di Augusta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Direzione
distrettuale antimafia, nei confronti di 6 persone. Il provvedimento è stato eseguito da oltre 40 militari tra i comuni di Solarino, Sortino e Siracusa.

I nomi degli arrestati

Sono stati trasferiti in carcere Marcello Briganti, 52 anni, di Solarino; Innocenzio Inturri, 71 anni, di Solarino; Johnny Pezzinga, 22 anni, di Siracusa; Vincenzo Puglisi, 48 anni, di Siracusa; Massimiliano Sinatra, 47 anni, di Siracusa. La misura cautelare è stata notificata in carcere a Innocenzo Pandolfo, 54 anni, di Sortino.

Le accuse

Gli indagati sono gravemente indiziati dei delitti di illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto di arma da fuoco.

L’indagine, avviata nel maggio 2020, trae origine dalla denuncia del titolare di un’agenzia di servizi funebri di Siracusa per minacce subite ad opera di un impresario concorrente e finalizzate ad impedire l’esercizio dell’attività economica nel comune di Sortino.

Colpi d’arma da fuoco contro locale

Alle minacce verbali, dirette anche ai più stretti collaboratori, seguì, appena un mese più tardi, l’esplosione di due colpi d’arma da fuoco contro la sede aretusea dell’agenzia di pompe funebri del denunciante.

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