I Carabinieri del Nucleo investigativo di Siracusa e della Compagnia di Augusta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Direzione
distrettuale antimafia, nei confronti di 6 persone. Il provvedimento è stato eseguito da oltre 40 militari tra i comuni di Solarino, Sortino e Siracusa.

I nomi degli arrestati

Sono stati trasferiti in carcere Marcello Briganti, 52 anni, di Solarino; Innocenzio Inturri, 71 anni, di Solarino; Johnny Pezzinga, 22 anni, di Siracusa; Vincenzo Puglisi, 48 anni, di Siracusa; Massimiliano Sinatra, 47 anni, di Siracusa. La misura cautelare è stata notificata in carcere a Innocenzo Pandolfo, 54 anni, di Sortino.

Le accuse

Gli indagati sono gravemente indiziati dei delitti di illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto di arma da fuoco.

Le minacce a titolare di agenzia funebre

L’indagine, avviata nel maggio 2020, trae origine dalla denuncia del titolare di un’agenzia di servizi funebri di Siracusa per minacce subite ad opera di un impresario concorrente e finalizzate ad impedire l’esercizio dell’attività economica nel comune di Sortino.

Colpi d’arma da fuoco contro locale

Alle minacce verbali, dirette anche ai più stretti collaboratori, seguì, appena un mese più tardi, l’esplosione di due colpi d’arma da fuoco contro la sede aretusea dell’agenzia di pompe funebri del denunciante.

I sabotaggi

Le indagini, nel frattempo attivate dai Carabinieri di Siracusa diretti dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno permesso di identificare il presunto attentatore e di sequestrare l’arma utilizzata. All’atto intimidatorio seguirono diversi “sabotaggi” dell’attività del denunciante.

Durante alcune celebrazioni funebri, i collaboratori del denunciante venivano minacciati ed in più occasioni i manifesti funebri esposti nel comune di Sortino venivano strappati o coperti da altri manifesti o addirittura alterati nelle date e ore relative alle funzioni religiose attraverso apposizioni di adesivi
per renderli inattendibili.

Sventato attentato con una bomba

Infine nel mese di novembre 2020 i Carabinieri di Siracusa arrestarono un uomo, che si presume legato al clan “Nardo” di Lentini trovato in possesso di 5 kg di polvere pirica che è risultata destinata ad un attentato dinamitardo in danno del denunciante.

Il controllo sulle onoranze funebri

“Nel complesso l’attività investigativa ha dimostrato come i sodali, destinatari di misura restrittiva, avessero mantenuto attiva la propria rete di controllo sul settore delle onoranze funebri nel comune di Sortino attraverso l’intimidazione via via crescente in danno del denunciante e dei suoi collaboratori affinché cessasse l’attività economica in quel comune” spiegano dalla Dda di Catania.

I legami tra i clan di Siracusa e di Lentini

Inoltre l’indagine ha permesso di evidenziare la ripartizione territoriale e di interessi tra il clan Santa Panagia ed il clan Nardo.

L’esplosione dei due colpi d’arma da fuoco in danno dell’attività commerciale del denunciante, avvenuto all’interno del quartiere “Borgata” di Siracusa, area territoriale in cui insiste ed opera l’omonimo gruppo criminale che costituisce diramazione del più articolato clan “Santa Panagia”, determinò infatti l’attivazione del clan aretuseo per dirimere la questione relativa all’apertura e l’esercizio della nuova agenzia di pompe funebri di Sortino, comune che rientra nell’area di interesse del clan “Nardo”, anche attraverso l’interessamento di affiliati detenuti in carcere.