• Protagonista un 35enne condannato ai domiciliari per reati contro il patrimonio
  • Si è presentato, tra lo stupore, alla stazione dei carabinieri di Nesima per parlare col comandante
  • Disposto il trasferimento della detenzione domiciliare a casa della madre, disponibile ad accogliere il figlio

La vita di coppia può essere complicata. A volte impossibile. Deve essere stato così per un uomo che a Catania è, letteralmente, fuggito dagli arresti domiciliari per rifugiarsi dai carabinieri. I militari dell’arma della stazione di Catania Nesima hanno, così, arrestato un catanese di 35 anni per evasione.

Si è presentato in stazione col braccialetto elettronico

Il fatto, insolito, è avvenuto domenica mattina, 20 giugno, quando i carabinieri hanno ricevuto una visita inattesa. L’arrestato, infatti, si è presentato in stazione portando con sé il dispositivo di rintraccio personale, ovvero il braccialetto elettronico. Il protagonista della vicenda ha chiesto di poter parlare con il comandante che lo ha accolto immediatamente.

L’uomo, con precedenti relativi a reati contro il patrimonio, era stato condannato agli arresti domiciliari, sicuramente un provvedimento meno afflittivo ed alternativo alla detenzione in carcere. Non per lui, evidentemente.

Malessere generato da forzata convivenza con la compagna

Effettivamente l’uomo, confidandosi con il comandante, ha esternato tutto il proprio malessere generato dalla burrascosa e forzata convivenza con la propria compagna. Motivazioni che lo hanno spinto alla insolita decisione di evadere per porre rimedio ad una situazione ingestibile che, forse, sarebbe anche potuta degenerare in qualcosa di più grave.

Autorità giudiziaria ha disposto trasferimento a casa della madre

Il magistrato ha avuto ‘compassione’ e non lo ha accusato di evasione. Preso atto di ciò il comandante ha informato la competente autorità giudiziaria ed è stato così disposto il trasferimento della sua detenzione presso l’abitazione della madre che ha manifestato la propria disponibilità ad accogliere il figlio. Una storia a “lieto fine”.

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