Per il consolidamento di contrada Serro Calderaro a Castel di Iudica, nel Catanese, ci sono voluti quindici anni, ma adesso, grazie all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, si chiude il cerchio di una vicenda che riguarda un’area con classificazione R4, di rischio molto elevato, e che non pochi disagi ha creato ai residenti.

Le alluvioni e le frane che si sono susseguite negli anni, infatti, hanno causato il crollo di diversi muri di contenimento in cemento armato, oltre ad aver prodotto lesioni in alcune abitazioni private, senza considerare il dislivello di via Pergola – importante arteria di collegamento – in seguito a uno scivolamento della sede stradale.

Ora la buona notizia, con l’accelerazione per la definizione della gara da parte di Maurizio Croce, che dirige la Struttura di piazza Ignazio Florio nel capoluogo siciliano. E la graduatoria vede al primo posto, con un ribasso del 32,1 per cento, la Costruzione Green srl con sede a Cammarata.

L’opera di messa in sicurezza prevede la realizzazione di palificate, la pavimentazione del manto stradale e la regimentazione delle acque superficiali a salvaguardia dell’asse viario che unisce la contrada con il centro del paese, a soli quattro chilometri di distanza. Di fatto, si verrà a creare una via di fuga per gli abitanti della zona, ma anche un migliore deflusso del traffico veicolare e pedonale in una zona densamente popolata.

Analogo intervento regionale contro il dissesto idrogeologico è stato annunciato oggi per quanto riguarda Frazzanò, nel Messinese. Basta fare un giro per le strade del centro abitato per rendersi conto dei danni che i movimenti franosi hanno prodotto, nei decenni, alle abitazioni e ai muri di sostegno, ma anche alla rete fognaria e all’acquedotto, mettendone a rischio l’assetto originario.

Il progetto, da un punto di vista tecnico, consiste nella realizzazione di due paratie di berlinesi per una lunghezza complessiva di 160 metri, nella regimentazione delle acque superficiali e nel ripristino dei sistemi di raccolta mediante un canale in cemento armato che conterrà le nuove tubazioni.