I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito del dispositivo posto al contrasto delle condotte illecite di contraffazione di marchi e brevetti, di immissione in commercio di prodotti non sicuri, di falsa o fallace indicazione dell’origine o della provenienza delle merci, hanno sottoposto a sequestro numerosi articoli contraffatti e recanti falso Made in Italy nei confronti di una ditta individuale cinese, con sede a Misterbianco, che fungeva da fornitore a venditori al dettaglio operanti nella provincia etnea.

L’operazione

I Finanzieri della Compagnia di Paternò a seguito di attività investigativa sono risaliti al fornitore cinese. La successiva ispezione presso un capannone di Misterbianco gestito dalla ditta individuale del grossista di etnia cinese ha permesso alle fiamme gialle di Paternò di individuare, occultati dentro alcune scatole nascoste sotto altra merce apparentemente lecita, magliette e tute di note griffes.

Il controllo all’intero capannone permetteva inoltre di riscontrare la presenza di numerosissimi capi di abbigliamento attestanti falso Made in Italy che venivano, insieme alla merce contraffatta, posti sotto sequestro.

Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro 5.000 articoli contraffatti di note griffes (Gucci, Emporio Armani, Levi’s, Calvin Kelin, Nike, ecc.) e 13.000 articoli aventi falsa attestazione del Made in Italy. L’attività svolta dai finanzieri è collocabile nel contrasto alla criminalità economica finanziaria, un presidio strategico del Corpo che, da sempre, è impegnato a contrastare efficacemente la contraffazione in modo tale da salvaguardare il tessuto produttivo italiano che, alla luce del particolare momento emergenziale, è divenuto più vulnerabile alle fenomenologie illecite e agli interessi criminali.

Sequestrati 300 mila articoli falsi a Torino

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato circa 300 mila articoli che riporterebbero falsamente l’etichettatura ‘Made in Italy’, in quanto sarebbero in realtà interamente confezionati e importati dall’estero e ha denunciato otto imprenditori. L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, ha avuto inizio nelle scorse settimane quando, in
alcuni centri commerciali del capoluogo piemontese, sono stati individuati sugli scaffali e negli espositori calzature, sciarpe
e cappelli riportanti claims tipici del Made in Italy le cui indicazioni merceologiche di origine sarebbero, secondo
l’ipotesi degli investigatori, risultate false, in quanto prodotti in Ucraina, Cina, Turchia e Romania.

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