Domenica mattina la polizia ha interrotto un rave party organizzato a Catania. Diverse persone avevano sentito musica provenire da aree boschive vicine il lungomare e hanno avvisato gli agenti, che hanno notato diverse auto parcheggiate, in particolare su una strada interpoderale, vicino a una spiaggia libera. “Su un terrapieno c’erano – secondo quanto riferisce la polizia – alcuni ragazzi, delle casse acustiche di grandi dimensioni e un gruppo di alimentazione”.

Fermati i giovani ancora presenti, gli agenti li hanno identificati e verificato l’eventuale presenza di alcolici e stupefacenti. Individuato il probabile organizzatore del “rave party”, i poliziotti hanno sequestrato il sistema di amplificazione e il gruppo elettrogeno che lo alimentava. L’evento è stato immediatamente interrotto e tutti i partecipanti sono stati invitati a lasciare l’area.

Rave party abusivo scoperto dalla polizia attraverso i social

Un episodio simile si è verificato nel Nisseno lo scorso anno quando centinaia di giovani che avrebbero dovuto prendere parte a un rave party in un’area demaniale in contrada Raffo Rosso, nel territorio di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, sono stati fermati dalla polizia prima che il raduno avesse inizio. Gli agenti della squadra mobile e del commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi, dopo aver monitorato le piattaforme social, intercettarono l’esatta località del rave party, lanciata con indicazione della posizione geografica sui siti social d’area in prossimità della diga “Cimia”, e riscontrarono la presenza di decine di partecipanti provenienti da tutta la Sicilia, dalla Liguria e dal Piemonte, giunti con camper, autocarri e mezzi privati, per prendere parte all’evento.

Ad almeno un altro centinaio di persone venne impedito di raggiungere il rave grazie ai posti di blocco delle forze di polizia organizzati nelle vie di accesso all’area. Nel luogo del rave era già stato allestito un palco con un impianto di amplificazione alimentato da gruppi elettrogeni e diverse tende da campeggio in tutta l’area circostante. Le operazioni di sgombero sono state disposte immediatamente dal questore ed il prefetto ha seguito costantemente l’evolversi della situazione.